Cosa divide l’alta moda dal resto? Quando un abito è degnamente definibile haute couture?

C’è qualcosa che va oltre la sartorialità impeccabile, i tessuti preziosi e la perfetta vestibilità. Questa cosa è il concetto che sta dietro la creazione, l’idea che si fa vestito, e che uscita dopo uscita diventa spettacolo e opera d’arte.

Ed è questo che abbiamo visto alla sfilata parigina di Viktor & Rolf: l’essenza farsi forma. Mano a mano che le modelle sfilavano, un suggestivo giardino zen prendeva vita, arricchendosi di abiti-elementi.

Questa collezione è l’incontro tra bellezza orientale, pura e delicata, e innovazione, fredda e minimale. Così davanti ai nostri occhi si materializzano bozzoli di seta tecnica rigorosamente nera, che sembrano pronti per schiudersi e liberare leggerissime farfalle, rocce così levigate da sembrare liquide, e ombre sfuggenti.

Dopo tredici anni d’assenza dalle passerelle dell’alta moda, questo ritorno sulle scene, che coincide con il ventesimo compleanno dell’etichetta, ha decisamente superato le aspettative, lasciando il segno nella storia della moda.

Lucia Abbate