Il Made in Italy è uno dei fattori trainanti dell’economia italiana e forse è ciò che più colpisce gli stranieri dell’Italia. Ma chi sono i fautori di questa espansione del Made in Italy nel mondo? I manager delle aziende che, con professionalità e determinazione, sostengono il loro progetto.
In esclusiva per Quotidianomime.com, Mario Rigo, ex manager di Dolce e Gabbana, la Rinascente e Value Retail ha rilasciato un’intervista.
Quanto pensa sia importante il ruolo del Made in Italy nell’economia italiana ed un’azienda come deve comunicare la sua qualità italiana?
“Ritengo- risponde Rigo- che il Made in Italy sia fondamentale per l’economia italiana poiché è solo grazie a questo che l’Italia si regge ancora in piedi. Il Made in Italy è fattore trainante del savoire faire italiano, ma soprattutto è una tradizione culturale da apprezzare e preservare. L’idea infatti di rinunciare alla quantità per far posto alla qualità è qualcosa che affascina chiunque”.
“Soprattutto- prosegue Rigo- in un’epoca di globalizzazione, quale è la nostra, è fondamentale per il consumatore immaginare che gli artigiani di un’azienda abbiano impiegato ore ed ore a realizzare, per esempio, quel paio di scarpe che è interessato ad acquistare. Il mondo dell’artigianalità è, nella testa del cliente, un piacere per tutti e cinque i sensi, unico. Ed è proprio così che le aziende dovrebbero comunicare il savoire faire italiano, facendo immergere il consumer nelle piccole realtà di bottega. Un esempio è l’iniziativa (vincente) Les Journèes Particulares promossa dal gruppo LVMH che permette a chiunque di vedere come si realizza una borsa di Fendi, una collana di Bulgari e così via.
Quanto pensa sia importante in un’azienda italiana il ruolo del manager?
“Il manager- spiega Rigo- è una figura vitale all’interno di un’azienda, poiché è colui che permette ad un brand ed alla filosofia di questo di entrare, a livello economico, in una determinata realtà. Se l’ufficio stampa ha il ruolo di far conoscere il prodotto al consumatore, il manager, in particolare il retail manager, è colui che si occupa di fare in modo che il prodotto arrivi in un determinato negozio e, soprattutto, che questo venga venduto e presentato nella boutique con gli stessi valori del marchio che lo ha prodotto”.
Nella corso della conversazione Mario Rigo ha spiegato che il buon manager è colui che, come il politico, riesce a coniugare passione, sentimento, professionalità e cultura all’interno del proprio lavoro, “soprattutto in questo momento dove crisi, recessione e competitors aumentano, bisogna immergersi nel curare il proprio sviluppo professionale in modo continuativo. Ingegnarsi, essere creativi aiuta a migliorarsi e a non abbassare la guardia”.
Rispetto alle qualità di un buon manager, Rigo afferma che deve “avere la dote dell’umiltà, dell’ascolto e sopratutto del fare, del concretizzare. Oggi se si vuole essere un ottimo manager si deve lavorare in prima linea ed essere il punto di riferimento dei propri collaboratori. Infatti- continua Mario Rigo- la maggior difficoltà che può avere un manager è quella della progressione di carriera, poiché solo lo stare al passo coi tempi permette al manager di essere sempre aggiornato e professionale. La sua incompetenza (che può venire anche col tempo) è la sua morte in campo lavorativo”.
Quale è stata la sua esperienza lavorativa più significante?
“Tutti i lavori che ho fatto-spiega Rigo- sono stati fondamentali per la mia crescita e sviluppo professionale ma, da Dolce e Gabbana ho davvero imparato a fare un lavoro di qualità grazie ai miei tre maestri: Francesca Pisano, Stefano Crosariol e Alfonso Dolce che ha sempre tenuto al suo valido team.”
Quanto è importante la comunicazione ed il saper comunicare per un manager?
” Il fattore comunicativo- afferma Rigo- è fondamentale per un manager, poiché gli permette di entrare in sintonia col cliente che, rivolgendosi a lui, deve sentirsi guidato nella scelta del proprio acquisto. Tutto fa comunicazione e quindi un manager, soprattutto se nel campo della moda, deve essere impeccabile sia a livello estetico che proprio a livello comportamentale, poiché sarà proprio lui, con i suoi gesti, a comunicare i valori della griffe che rappresenta.
Quali sono secondo lei le tre cose che non possono mancare nell’armadio di un perfetto manager?
“Sicuramente un abito sartoriale nero, una camicia bianca ed un bell’orologio”.
A conclusione della conversazione, il manager Mario Rigo ci ha illustrato il suo ultimo progetto professionale, Apluvia.
“Dopo la mia esperienza come retail manager da Dolce e Gabbana- dichiara Rigo- ho deciso di mettere a frutto tutte le mie conoscenze in campo di marketing e comunicazione, aprendo un mio studio di consulenza aziendale e offrendo così al cliente il mio modo di vedere gli affari cioè con positività, voglia di fare e lungimiranza”.
Immagine: Courtesy Mario Rigo
The Made in Italy campaign is one of the key drivers of the Italian economy and perhaps the most striking for foreigners. But who are the proponents of this expansion of Made in Italy in the world? Managers of companies that, with professionalism and determination, support their project.
Exclusive to Quotidianomime.com, Mario Rigo, former manager of Dolce and Gabbana, Rinascente and Value Retail gave an interview.
What do you think is an important role of the Made in Italy campaign in the Italian economy and as a company that must communicate its Italian quality?
“I think,” says, Rigo, “that Made in Italy is crucial for the Italian economy as it is only through this that Italy is still standing. Made in Italy is the driving factor of Italian savoir faire, but mostly it is a cultural tradition to appreciate and preserve. The idea of giving up the amount to make way for quality is something that fascinates everyone. “
“The especially rigorous era of globalization continues, which is ours, and is vital for the consumer to imagine that the artisans business have taken hours and hours to create, for example, that pair of shoes that you are interested in buying. The world craftsmanship is, in the head of the customer, a pleasure for all five senses, unique, and so it is that companies should communicate the Italian savoir faire, by immersing the consumer in small communities of the workshop. An example is the initiative (winning) Les Journées Particulares sponsored by the LVMH group that allows anyone to see how to make a Fendi bag, a Bulgari necklace, and so on.”
How do you think the role of the manager is important in an Italian company?
“The manager,” explains Rigo, “is a vital figure in a company, since they are the one who allows a brand and philosophy of this to come, at the economic level, to a certain reality. If the press office has the role to introduce the product to the consumer, the manager, in particular the retail manager, is the one who is responsible for making sure that the product arrives at a particular store and, above all, that this is sold in boutiques and presented with same brand values that produced it. “
In the course of conversation Mario Rigo explained that a good manager is one who, as well as the politicians, combines passion, feeling, culture and professionalism in their work, “especially at this time where the crisis, recession and competitors increase, they must immerse themselves in the care of their professional development on an ongoing basis. Ingenuity; to be creative helps to improve themselves and not let their guard down. “
Compared to the qualities of a good manager, Rigo says one must “have the gift of humility, listening and especially of doing. Today if you want to be a great manager you have to work at the forefront and be the point of reference to your employees. In fact,” continues Mario Rigo, “most stringent difficulties can have a manager that is moving forward with career progression, because keeping pace with the times allows the manager to be up to date and professional. His incompetence (which can also come with time) is its death in the workplace.”
What was one of your most meaningful work experiences?
“All the work I’ve done,” explains Rigo, “has been fundamental for my professional growth and development but from Dolce and Gabbana I really learned to do a quality job thanks to my three masters: Francesca Pisano, Stefano Crosariol and Alfonso Dolce. They have always kept a strong team. “
How important is communication and the ability to communicate to a manager?
“The communicative factor,” Rigo says, “is crucial for a manager, because it allows him to empathize with the customer who wants to be guided in their choice of purchase. Everything makes communication and then a manager, especially in the field fashion, has to be impeccable at both the aesthetic and behavioral level, as will he, with his gestures, communicate the values of the brand he represents.”
What do you think are the three things that a perfect (male) manager must have in his closet?
“Definitely a black tailored suit, a white shirt, and a nice watch.”
At the end of the conversation, the manager Mario Rigo illustrated for us his last professional project, Apluvia.
“After my experience as a retail manager from Dolce and Gabbana,” declares Rigo, “I decided to put to use all my knowledge in the field of marketing and communications, opening my own consulting firm and giving the customer the way I see business, and that is with positivity, desire to do, and foresight. “
Image: Courtesy Mario Rigo
Comments by Ivan Allegranti
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