É una normalissima giornata estiva. Mi trovo in spiaggia sotto l’ombrellone a leggere e, ovviamente, capto le conversazioni di chi mi sta attorno.
Esiste per caso una legge che obblighi i bagnini a sistemare gli ombrelloni a pochi millimetri di distanza gli uni dagli altri? Perché sembra quasi scontato che in spiaggia si debbano sapere i fatti sporchi dei propri vicini?
Alla mia destra si trova una coppia sui 50-55 anni: lui, forse una volta piacevole agli occhi femminili, e lei tanto simpatica quanto pesante. In tutti i sensi.
Dalla conversazione di circostanza avvenuta poco prima tra la vicina e mia madre scopro che i due si sono conosciuti da poco, stanno inoltre progettando grandi viaggi e che insomma sono felici insieme.
Sempre continuando a leggere saluto distrattamente le due nuove “amiche d’ombrellone” che, con la scusa di continuare la chiacchierata, si dirigono verso la battigia per passeggiare.
L’essere maschile della coppia accanto a me ne approfitta per prendere in telefono. “Pronto? Amore?” lo sento pronunciare. Salta fuori che oltre all’attuale compagna, Mr. Improbabile ha anche un’altra, alla quale continua a ripetere che presto sarà solo ed esclusivamente suo, che lascerà presto l’altra, bla bla bla.
Leggermente nauseata, mi allontano ed entro in acqua diretta verso il pattino del bagnino. Questo mi accoglie sorridente mentre salgo sul mezzo ed iniziamo a parlare un po’.
Sui 27 anni, Mr. Baywatch é tanto abbronzato e scolpito fuori quanto sensibile dentro. Mi racconta di aver appena trascorso un periodaccio: ha passato mesi ad illudersi e ad essere l’Altro, mentre la ragazza amata ma già impegnata continuava a ripetergli che presto sarebbe stata solo ed esclusivamente sua.
L’anticiclone a quanto pare ha portato anche le corna oltre al caldo.
Non avendo mai subito un simile trattamento (non che io sappia almeno!) non posso esprimermi troppo sull’argomento, così lascio principalmente sfogare lui, cercando di strappargli un sorriso di tanto in tanto.
Il primo sentimento provato dall’Altro/a é la frustrazione: principalmente é dovuta al non poter definire la persona amata “propria”; al non poter organizzare viaggi e uscite se non in quei ritagli di tempo clandestino o al non poter esprimere troppo i propri sentimenti a causa dell’eventualità che qualcuno unisca i puntini e capisca.
Ovviamente il secondo é la gelosia: accompagnata nella totale adorazione di un partner che tanto ama..ma che ancora non é riuscito a trovare il momento adeguato per sganciare la bomba emotiva; e che molto spesso, nonostante i sensi di colpa, continua a godere delle attenzioni dell’ingenuo/a cervide che gli sta ufficialmente accanto.
Un altro fortissimo sentimento é l’odio proprio verso l’amato, ma che in realtà é una proiezione di quello provato verso se stessi: quante volte l’Altro/a si continua ad illudere che qualcosa cambierà o che l’amato diventerà presto libero. Si odia tanto il carnefice quanto la vittima che continua a farsi rigirare il dito nella piaga più e più volte.
Infine, il peggiore di tutti, la cieca speranza: “Questa é la volta buona, vedrai che questa volta lo lascia” mi confessa di aver continuato a ripetersi per mesi il bagnino. Ovviamente senza alcun risultato. Solo rabbia, disgusto e tanto rammarico.
Prima di passare e parlare d’altro, sono riuscita a formulare un solo augurio/consiglio per lui: non serve a nulla piangere per qualcosa che si é perso; a maggior ragione se questo non era mai stato neanche nostro.
Dopo avergli scroccato un passaggio a riva, l’ho salutato e sono tornata sotto l’ombrellone. Mia madre era seduta accanto alla vicina, mentre questa alternava risate e pianti. Mr. Improbabile invece non era più lì: si era fatto beccare al telefono con l’amante e l’ormai ex l’aveva gentilmente invitato a levarsi di torno e a non farsi più vedere.
Tutto bene quel che finisce bene insomma.
Comments by Alice Minissale