Lo scenario è quello della Palestina del I secolo d.C. e i protagonisti di questo viaggio sono due archeologi di Torino, Generoso Urciuoli e Marta Berogno. Il loro percorso di ricerca parte proprio con questo interrogativo: Cosa c’era per cena? Tutto cambia ovviamente se la cena in questione è proprio quella che Gesù consumò assieme ai suoi apostoli .
Un rapporto col cibo che i due autori non “consumano” solo nel nuovo libro, Gerusalemme: l’Ultima Cena, ma che li vede attivissimi anche sulle pagine web di Archeoricette dove deliziano esperti e non, con ricette e curiosità dall’antichità. Nel libro però, il cibo diventa un pretesto per ampliare uno scenario di ricerca che vuole fare luce anche su tematiche che vanno oltre l’archeologia pura, ma affrontano problemi di antropologia, religione e dinamiche storico-culturali della Palestina sotto il dominio Romano.
Fondamentale è stata così la ricostruzione di altri banchetti celebri citati nel Nuovo Testamento, come le nozze di Cana, il banchetto di Erode e ovviamente l’Ultima Cena; le risposte che cercano sono quelle di informare sul dove, quando e perché e al cosa è stato servito su quella tavola quella sera. Nessun pretesto religioso, nessuna questione teologica. L’argomento è particolare ma non vuole urtare la sensibilità di nessuno.
Il Gesù che si conosce era un ebreo, così come tutta la comunità, rispettosi delle tradizioni e delle leggi fornite da Dio, divieti alimentari inclusi. Se l’ultima cena quindi venne consumata durante la Pasqua cosa si sarebbe trovato su quella tavola?
Agnello, Cholent di legumi del sabato,Olive all’issopo, Charoset con datteri, Pane azzimo, Vino aromatizzato;
e se non è stata Pasqua? I due studiosi ci forniscono un ulteriore elemento , forse su quella tavola sarebbe stato presente anche la tzir, una salsa a base di pesce fermentato molto simile al garum .
Piatti tipici della Pasqua, ma anche lo cholent, tipico delle festività, oltre ad alimenti che potevano ritrovarsi quotidianamente sulle tavole dei palestinesi del tempo. Quindi, se si fosse svolta in un altro periodo cosa avremmo trovato sul Menù?
Se siete curiosi non vi resta che leggere il libro allora.
Immagini: Courtesy of Generoso Urciuoli and Marta Berogno
Comments by Alessandra Randazzo