Terzo giorno di London Fashion Week, e non c’è brunch o vento freddo che possa tenere lontane le fashioniste dalle passerelle. Alla donna moderna, londinese e non, piace far festa e distinguersi dalle altre invitate.
Quindi, istruzioni per l’uso per il perfetto outfit da party.
Da Preen by Thorton Bragazzi, il mood del party è rock and roll con un vago tocco di anni ’90. Nero e ricche stampe floreali nei toni del rosso adornano le camicie di seta in nylon cangiante, le camicie con maniche a sbuffo, abiti a pieghe di pelle nera con cuissardes che sembrano cuciti addosso, abiti da cocktail in crostati di paillettes rosa o di velluto color muschio.
Party e divertimento anche da Claire Barrow e Anya Hindmarch.
La prima, come sempre, preferisce gli eccessi ed un tono vagamente drammatico di sottofondo. I disegni che rivestono gli abiti, lunghi e sovrastutturati o con spalle strutturate e il resto cadente in modo lineare lungo il corpo, sembrano uscire da una fantasia tormentata; rouches adorano top con e senza spalline. Per drama queen.
Anya Hindmarch pensa invece ad un party meno seduttivo ma a più alto tasso di divertimento, dove il colore e i pixel sono alla base di tutto il guardaroba. Pixels colorati su cappotti oversize in cashmere e visone, e sugli accessori, vero punto forte della designer. Per il prossimo inverno fate largo a zaini color argento ricoperti di adesivi con faccine sorridenti, zaini con occhi finti e borsoni con grafica strass che ricordavano un episodio dei videogiochi.
E se non siete mai stati fan dei videogames, tranquilli: cappotti in pelliccia con linee a raggiera, che si estendono anche alla borsa, fanno al caso vostro. Per tutto, istruzioni per l’uso: scarpe basse o stivaletti. No heels.
Party girl più sofisticata la donna di David Koma. Dettagli metallici, che da lontano sembrano borchie, ricoprono gonne e top neri (declinati anche blu elettrico e bianco) dal mood guerriero, tessuti lucidi effetto disco, però più opaco, ricoprono abiti lunghi smanicati e abitini dalle maniche lunghe che lasciano le spalle scoperte.
E proprio questo gioco di tessuti metallici, con effetti vedo-non-vedo, seducono, così come gli spacchi delle gonne. La seduzione passa dai dettagli.
La party girl di Topshop ha un’anima molto british e indossa con nonchalance tute smoking in velluto, seduce con gonne fucsia di pizzo, o abiti, e con stampe animalier.
Ma essendo una uptown girl non può scordare di non indossare la pelliccia, in questo caso eco: nel 2016, siamo tutti più che ecologisti, si sa.
Non manca il mood British rock che da sempre contraddistingue il brand, spazio quindi a giacche modello aviatore in montone ben stretto in vita, così la si sottolinea, e leggins che sembrano una seconda pelle.
Rock è anche la collezione di Mulberry. Da sempre tra i brand favoriti dalle ragazze dell’upper class britannica, il brand inglese punta a mantelle oversize e cappotti dal vago mood militare, e la loro semplicità viene rotta abiti in pelle lucida accompagnati da pantaloni sotto, abiti in pizzo trasparente abbinati a chiodi in pelle, mini abiti scollatissimi total black, slip dresses con sotto camicie trasparenti con colori a contrasto. C’è una sorta di dualità: look castigato per il giorno, audace e trasgressivo per la sera.
Più classica ed esigente è la collezione da festaiola di Temperley London. Stampe floreali dominano la scena: gonne midi, mantelle con fiocchi grandi a chiuderle, abiti con rouches, foulard per completare abiti da giorno, abiti dalla lunghezza midi in vari colori con giochi di trasparenze. Pochi gli abiti monocromatici, che risultano delicati e romantici. Per garden party.
In controtendenza rispetto al trend di giornata sono Phoebe English e Danielle Romeril.
La prima punta su una collezione piuttosto unisex dalle linee asimmetriche e quasi monocromatica: bianco, nero e grigio sono i colori prediletti per top asimettrici e sfrangiati, così come sono sfrangiate le cinture degli abiti e le linee verticali di abiti e gonne. Bianco e nero sono incastonati strettamente tra loro e danno vita ad una trama cattura sguardo per abiti e gonne dal tessuto pesante.
La seconda punta ad un’abbondanza di volumi e sovrastutture. Top cascanti sopra maglie, abbinati a pantaloni abbondanti, giacche corte con maniche tagliate, frange abbelliscono camicie e abiti. Tutto è lasciato andare semplicemente sul corpo.
Sembra quasi che i designers ( non tutti) abbiano un solo motto in testa: a little party never killed nobody.
Credits Immagini: Harper’s Bazaar UK
Credits Video: British Fashion Council Official Youtube Channel
Comments by Cristina Izzo