Antico Regno qmChe ci fosse aria di cambiamento al Museo Egizio già si era capito più di un anno fa con la nomina a Direttore del giovane professore  Christian Greco. Oggi, questo cambiamento diventa realtà con l’inaugurazione del nuovo polo museale, dopo 3 anni e mezzo di cantiere e 50 milioni di euro spesi, rappresenta, per un’Italia perennemente ritardataria, una scommessa vinta.

Grazie alla perfetta sinergia tra pubblico e privato, frutto della collaborazione tra Compagnia di San Paolo, Fondazione Crt, Ministero e istituzioni locali, il museo si vede rinnovato nella forma, con spazi raddoppiati  all’ex galleria Sabauda, e ampliato nei contenuti; il percorso scientifico è  firmato dal direttore Christian Greco.

Presentato ufficialmente in esclusiva alla stampa, alla presenza di ministri e autorità il 31 Marzo 2015, il Museo ha aperto i battenti al pubblico ieri, con il sold out di prenotazioni e la possibilità di visitarlo mettendosi in coda. Entusiasta anche la Presidente della Fondazione Museo Egizio Evelina Christillin che ha sottolineato come l’inaugurazione dell’Egizio rappresenti un polo attrattivo per i turisti che visiteranno l’Italia e Torino durante l’EXPO 2015.

La sfida di mantenere il Museo sempre aperto nonostante i lavori del cantiere ha premiato anche nei numeri, registrando un aumento significativo di visitatori anche rispetto all’anno delle Olimpiadi invernali del 2006. Un apprezzamento che annovera l’Egizio tra i 10 musei più visitati d’Italia e fra i primi 100 del mondo.

Dal punto di vista scientifico nulla è lasciato al caso. Il team composto da Greco e da otto curatori con differenti specializzazioni ha elaborato un percorso museale che si sviluppa su quattro piani di visita, comprendendo reperti con una datazione dal 4000 a.C. al 700 d.C.,  con allestimenti speciali di narrazione, frutto di un’altra preziosa collaborazione , quella con lo studio di architetti Migliore&Servetto.

Lo scopo del rinnovato Museo, ha detto il Direttore Greco, è quello di guidare il visitatore e soddisfarlo nel suo percorso, non solo quindi per esperti di egittologia, ma anche per tutti coloro che si accosteranno da semplici visitatori alla magia del mondo egizio.

La didattica è sicuramente la chiave di volta di ogni percorso, strutturato nelle varie sale espositive, dove la narrazione accompagnerà ognuno in un affascinante e misterioso viaggio nell’antico Egitto dei faraoni. Ne è un esempio la sala dello Statuario dove in linea con il paesaggio sono state inserite delle steli narrative che, attraverso un segno grafico di luce, introducono elementi di racconto e  ne completano il percorso.

La divulgazione si arricchisce anche , grazie alla collaborazione con l’ IBAM-CNR, di tecnologie di restituzione 3D e computer animation che permettono al visitatore di “scoprire”, attraverso tre filmati con narrazione, tre importanti contesti: la tomba di Nefertari, la cappella di Maia e la tomba di Kha. Grazie a questi filmati, esperti e non, potranno immergersi in una realtà lontana ma vicina, scoprire con gli stessi occhi di un archeologo le tombe nel loro stato originale e rivivere il momento della scoperta.

Egitto e Torino quindi si legano indissolubilmente nel nuovo Museo.

Il logo di forte identità è un antico segno geroglifico che simboleggia l’acqua. Non è un caso che l’Egitto, con il Nilo, e Torino, con il Po, siano così affini. Nella matrice di questo geroglifico, sia nel segno che nel significato sono inseriti anche i concetti di dinamicità e di continuo divenire, proprio il leitmotiv del rinnovato polo museale.

Per chi volesse visitare il Museo, le Ferrovie dello Stato hanno siglato un’agevolazione, “2×1” , riservata a coloro che arriveranno in città con le Frecce. Aria d’Egitto quindi che si respira già dall’arrivo nella stazione di Torino Porta Susa con una grande riproduzione della dea Sekhmet.

Una visita imperdibile, un viaggio nel passato e sicuramente un grande orgoglio tutto italiano.

www.museoegizio.it

 

Immagini: Press Office Museo Egizio Torino;