Se a Milano il discrimine tra uomo e donna è stato, come mai, così sottile, Parigi abolisce i principi della rivoluzione francese in campo di moda. Le collezioni dalla forte carica innovative e mai banali diventano sempre meno democratiche.
La giovinezza e la magrezza sono gli unici cardini che si evincono dal lavoro degli stilisti. Le icone vetuste sono messe in soffitta, ed è bene che ci restino piuttosto che sfociare nel ridicolo.
Il gusto è brit, vagamente anni sessanta, unico punto fermo è la camicia candida segnata da una sottilissima cravatta nera. Pierpaolo Piccioli e Mariagrazia Chiuri non sbagliano un colpo presentando un’entusiasmante passerella giovane e fresca che gioca con le fantasie e i color block dell’artista Esther Stewart. Un’atmosfera onirica e trasognata accompagna l’uomo del prossime inverno, tra coleotteri, pianeti e inedite geometrie sospese tra un gusto hipster e un’ aurea giovane ed altera Valentino incanta Parigi.
Arte distillata per Walter Van Beirendonck: la figura umana è la tela candida su cui trasporre idee, messaggi e residui artistici della tradizione francese dei Fauves, degli espressionisti e dei cubisti.
Figure allungate, cappotti ai piedi, orli poco curati e timidi accenni ad un romanticismo delle forme e dei tagli. Così sfila l’uomo di Raf Simons, un’ode alla giovinezza, ma soprattutto alla propria giovinezza, elegantemente traslata sulla collezione. Cappotti e gilet sono spazi bianchi da caratterizzare con idee, appunti e progetti.
Delirio tecnico da Julien David che presenta affascinanti divagazioni tra i capi sportivi e classici completi, in un processo di graduale reciproca contaminazione.
Ossessione sporty anche per la collezione di Off-White, capi, provenienti da sport e mondi diversi, si mixano in un piacevolissimo incontro –scontro che bene si immagina anche fuori da una passerella.
Esempio di mix mal dosato è il lavoro di Haider Hackermann: su contrasti tessili e silhouette enfatizzate si perde il margine tra maschile e femminile. Allucinazioni barocche di pelle e velluti.
Da Louis Vuitton i motivi grafici diventano trade d’union della passerella. Una collezione asciutta e trendy che si presta difficilmente ad eccessi. Il cammello, il nero, i blu e le tinte del grigio sono protagonisti assoluti.
Neo-minimalismo da Balenciaga: abbandonati gli iper decorativismi delle passate collezioni, per il prossimo inverno linee rigorose macchiate da una vena di storicismo.
Un solo mantra riecheggia a Parigi: la moda è giovane e per i giovani.
Immagini: Style.com
If in Milan the distinction between man and woman was, as ever, so thin, Paris abolishes the principles of the French Revolution in the field of fashion. The collections from the strong charge are innovative and never boring, and become less and less democratic.
Youth and thinness are the only hinges that can be seen from the work of the designers. The old icons are made obsolete, and perhaps it is a good thing rather than having the older generation wear the designs and look ridiculous.
The taste is brit, vaguely sixties, the only fixed point is the white shirt marked by a thin black tie. Pierpaolo Piccioli and Maria Grazia Chiuri completely hit the mark when presenting young and fresh designs on the catwalk, playing with patterns and color block artist Esther Stewart. A dreamlike atmosphere accompanies man next winter, including beetles, planets, and unusual geometric shaps suspended between a hipster flavor and a golden young flavor. Valentino enchants Paris with his fashion.
Distilled art for Walter Van Beirendonck, the human figure is the canvas on which ideas are transposed, showcasing messages and residues of the artistic tradition of the French Fauves, the Expressionists and the Cubists.
Elongated figures, coats at the feet, little manicured lips and timid hints at a romance of shapes and cuts. Raf Simons parades his men’s collection, an ode to youth, elegantly translated in the collection. Coats and vests are white space to characterize with ideas, notes , and projects.
Technical delirio for Julien David who is presenting fascinating dig ressions between sportswear and classics, in a process of gradual mutual contamination. There is a sporty obsession for the collection of Off-White, and sports leaders from different worlds are mixed in a very pleasant meeting.
An example poorly mixed work is that of Haider Hackermann, who contrasts and textures emphasized silhouettes, which loses the margin between male and female. Hallucinations are mimicked out of baroque leather and velvet.
The Louis Vuitton graphic motifs become like the trade union of the runway. A dry and trendy collection that lends itself difficultly to excesses. Camel black, blue, and shades of gray are protagonists.
Neo-minimalism by Balenciaga, who abandoned hyper-decorativism of past collections for next winter, with rigorous lines stained by a vein of historicism.
One mantra echoes in Paris: fashion is young and for the young.
Images: Style.com
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