New York. Uno studio fotografico. Un set come tanti. Uno sfondo grigio. Lampi di flash. Una musica di sottofondo. Sarà l’ennesima campagna pubblicitaria. Invece non lo è.

E’ il marzo 2015,  e  nello studio newyorkese di Steven Meisel si stanno scattando le foto per la prossima campagna pubblicitaria Pre Fall 2015 di Prada, giocata sull’ambiguità tra colori, forme, tra uomini e donne.

I ritratti intensi scattati dal noto fotografo mostrano coppie diverse, distanti e vicine allo stesso tempo, in una posa elegante e composta. Sono coppie si, ma non c’è legame tra loro se non quello che liberamente si può avere tra esseri umani, una libera interpretazione da parte dello spettatore. Non è forse anche questa l’arte?

Questo mix, questo scambio continuo tra uomo e donna porta ad una evoluzione, ad una complessità e una contraddizione tipica di Prada, che sfocia in una nuova dimensione, dove la monocromia del nylon nero viene interrotta da un cappotto in lana cammello o da tessuti a quadri camouflage. I dettagli sono delicati nel loro modo di esprimersi, come un’epaulette su una camicia da uomo diventa un grande fiocco su un vestito da donna e viceversa, creando un look sensuale irresistibile.

Molti i protagonisti della campagna: da Maartje Verhoef, Niels Trispel, Willow Hand, a Artur Chruszcz, passando per Aya Jones, Johannes Spaas, Natalie Westling, Finnlay Davis, Julia Nobis e Tim Schuhmacher.

Un’armonia di sensi che lascia intravedere un guizzo, un atteggiamento di sfida che invita lo spettatore a farsi avanti e dare la sua interpretazione, a sfidare il pensiero comune. Prada ha lanciato la sfida.

 

Immagini: Courtesy of Prada Press Office