20 maggio 2015, Vivienne Westwood apre le porte della boutique milanese agli affezionati clienti per festeggiare l’arrivo dell’estate, tra buona musica e cocktail, un’ottima occasione per apprezzare il lavoro della stilista inglese. 
 
Vivienne era un’insegnante prima di dedicarsi totalmente alla creazione di vestiti, forse per questo i suoi lavori vanno sempre oltre la ricerca estetica, in un costante desiderio di comunicare con il pubblico e stimolare la riflessione tra citazioni stilistiche e provocazioni. La mente che diede vita al punk e al new romantic e reinterpretato la tradizione sartoriale inglese, oggi è focalizzata sulla salvaguardia dell’ambiente e l’amore per l’arte.
Attraverso il blog climaterevolution ( http://climaterevolution.co.uk/wp/) condivide le sue esperienze e riflessioni, invita a esercitare il diritto di voto, limitare il consumo di carne, denuncia i pericoli del fracking e delle speculazioni urbanistiche, recensisce libri e quadri.
 
La donna che proclamava “keep warm this winter, make trouble” (stai caldo quest’inverno, combina guai) oggi dice “buy less, choose well, make it last” (compra meno, scegli bene, fallo durare). Ed ecco che nella collezione spiccano camice, top e foulard con messaggi ecologisti e maglieria 100% naturale  ricavata da fibre e colorazioni vegetali (prodotta in Italia da Tintoria di Quaregna). 
Deliziosi gli abiti estivi con fantasie disegnate dalla stilista tra fiori e segni grafici.
Tra i gioielli, accanto all’iconico orb, compaiono modelli di ispirazione etnica con perline colorate e conchiglie. Anche la fantasia squiggle, il disegno grafico che ricorda serpenti stilizzati e che contrassegnò la collezione Words End resta un punto fermo, riportata oggi sul fermaglio dorato delle borse. 
La leggenda vuole che per questo disegno Vivienne prese ispirazione da una tovaglia in tessuto etnico vista a casa di un’amica. La signora Westwood, che dichiara di trovare noioso il cinema e che crede fermamente nell’uso dell’abbigliamento come forma di comunicazione, fa centro nel suo essere genuinamente straordinaria nell’ordinario, sognatrice nella praticità. 
Figlia di operai, aveva solo 7 anni quando si innamorò del New Look di Dior e per questo imparò a cucire, ingegnandosi per ricavare capi anche da piccoli pezzi di tessuto. Classe 1941, Vivienne conserva lo spirito spregiudicato e combattivo di una ventenne, ma riserva per sua nipote (Cora Corré) un tipico rimprovero da nonna. A febbraio la diciassettenne ha preferito andare a sciare anziché partecipare al defilé della nonna, Vivienne non ha esitato a dichiarare la sua delusione e lamentarsi del fatto che vede raramente la nipote. Quanta umana dolcezza in una donna che ha saputo creare movimenti di stile e idee.
In una vetrina del negozio, spiccano edizioni speciali del libro “Alice nel paese delle meraviglie”, Vivienne vede in Lewis Carrol un precursore della teoria della relatività, e si chiede: esiste un mondo parallelo oppure il mondo che crediamo di vivere è semplicemente il mondo che siamo stati programmati a vedere? Che sia questo il segreto di tanta inesauribile creatività?
Immagini: Quotidianomime.com (Susanna Pirola)