Parigi evoca meravigliosi scenari: fra Torre Eiffel, Champs Elisèe, un qualsiasi bistrot o boulevard entra facilmente nella mente e nel cuore di chi li guarda e vive. Come non riconoscere gli inconfondibili tetti di ardesia parigini? Proprio questi ultimi sono la location perfetta per la nuova collezione di Chanel. La prima senza Lagerfeld, in toto: nessuno schizzo, nessun disegno, niente di Karl, se non lei, Virginie Viard.
Il suo braccio destro, la sua allieva, la sua “arma segreta”, che in anni e anni di lavoro fianco a fianco col grande couturier ne ha imparato la filosofia, l’etica e l’estetica. Il genio… beh quello appartiene alla persona, replicarlo è impossibile. Ma la Viard ha imparato bene e per questa sua prima collezione in solitaria si affida a quanto appreso, mette al bando manierismi ed eccessi, per lasciare spazio ad una collezione lineare, semplice come solo Chanel può esserlo: ci sono i classici completi in tweed, i blazer doppiopetto e le gonne a campana da cui fanno la comparsa calze nere e sandali in cristallo, che catturano la luce e l’attenzione.
Above the sky, questo è il nome della collezione, racconta la più classica delle parigine, coni suoi vestiti di seta stamapata, gli abiti sottoveste e gli chemisier, e il denim per dare quel tocco da dolce ribelle. Tutto si muove in una comfort zone di colori, dal rosa all’azzurro pallido, il bianco e il nero e l’argento.
La Viard torna ancora su un terreno scuro, perché è difficile uscire dall’ombra e dall’eredità di Largerfeld, ma forse sarebbe il caso che qualcuno facesse notare alla designer che è lei, artisticamente parlando, l’eredità del Kaiser. Chanel resta Chanel, la Viard può trovare la sua strada, a cominciare dai tetti di Parigi.
Credits Immagini: Vogue