Una giornata straordinaria quella di ieri, per Maria Grazia Chiuri e Dior. La direttrice creativa ha ricevuto la Legione d’Onore per il suo contributo alla moda e ha dimostrato ancora una volta di essere un simbolo di empowerment femminile. Con le sue collezioni, la Chiuri mixa arte, moda, musica e danza e celebra l’unicità femminile. Anche con l’Haute Couture.
Con la sua ultima collezione, Chiuri propone una nuova visione concettuale della haute couture, in quanto arte il cui scopo è quello di vestire corpi
sempre diversi, dotati di un’identità propria. Traendo ispirazione dalla relazione tra abito e abitare, moda e architettura, ideata da Rudofsky, la Chiuri porta in passerella una collezione dove le donne sostengono “il peso del mondo”, con abiti/sculture che prendono forma in corpi di donne e sostengono l’architettura dei templi antichi o decorano gli edifci parigini
vestite con tuniche dalle linee pure, come l’unico abito bianco ideato da Maria Grazia Chiuri per una collezione che esplora il nero in tutte le sue accezioni.
“Non ci vuole un nuovo modo di costruire, bensì ci vuole un nuovo modo di vivere” aveva affermato lo stesso Rudofsky e in virtù di questo principio Chiuri ripensa e ridefinisce i concetti di corpo, abito e habitat. Un nuovo rapporto tra l’abito e lo spazio attorno. Nel segno di un Dior più avanguardistico che mai.
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