Mostra: 381 - 394 di 394 RISULTATI

Due chiacchiere con Umberto Canosci: alla scoperta della ragazza delle stelle

E poi voglio guardare a te che scoprirò di amare e dirti che non cerco la pace, ma cerco la follia di un’amante, l’orgoglio di una guerriera e la dolcezza di un angelo.

Questa è una delle ultime frasi con cui si conclude La ragazza delle stelle, opera prima di Umberto Canosci, un romanzo semplice che arriva dritto al cuore, una storia d’amore come se ne sentono molte, ma descritta con così tanta passione da destare nel lettore pathos, curiosità ed emozione, crescenti di pari passo fino climax della narrazione.

Il libro racconta la vicenda sentimentale autobiografica vissuta dall’autore, una relazione di diversi anni con una ragazza di cui non verrà mai svelata l’identità, una presenza che, sebbene resti celata dietro lo pseudonimo di Lady, assume un peso quasi soffocante nel racconto.

Racconto il quale, come Canosci spiega nell’introduzione, che in realtà è una dichiarazione d’intento, ha la funzione di preservare la memoria di quanto di bello è intercorso tra loro, ma, tra le righe, da anche la sensazione di assumere, in corso d’opera, un ruolo catartico.

Eppure verrebbe da domandarsi cosa ci sia di speciale nel leggere di due giovani che s’innamorano, si amano, e attraversano vicissitudini personali, professionali e familiari, che cosa renda questo libro differente dagli altri.

A mio avviso non si tratta della trama, ma del modo in cui i contenuti sono trattati, del rapporto dialettico tra semplicità e periodare composito, spontaneità e ricercatezza del linguaggio, che sembrano essere peculiarità intrinseche dello scrittore.

Si tratta dello stesso linguaggio ricercato, che, mischiato a tratti con un registro comune, ho ritrovato durante l’intervista all’autore, confermando così la mia idea, secondo la quale il libro è scevro di artifici narrativi preconfezionati, ma espressione profonda della personalità di Umberto Canosci tout cour.

Ho incontrato Umberto Canosci in un piccolo caffè nel centro di Pisa, e l’impressione, fin dalle prime frasi che ci siamo scambiati, è stata quella di avere davanti, proprio il protagonista del libro, stesso modo di parlare, stesso modo di fare.

Così è cominciata, in un clima d’informalità la mia intervista a questo giovane toscano, paracadutista per lavoro e per passione, e, da più di un anno, ormai, anche scrittore…

Se dovessi recensire il tuo libro sinteticamente, cosa diresti? Che è per chi è stanco di vivere nelle disillusioni d’amore.

Il tuo lavoro ti occupa molto tempo, quando hai scritto il libro? Principalmente durante i momenti liberi in caserma.

Alla fine di ogni capitolo citi alcune di strofe di diverse canzoni, tra queste, c’è anche la tua preferita? Si, è Breathe di Midge Ure, mi ricorda un Natale di quand’ero bambino.

Lady ha letto il libro, e se si, come ha reagito? Le spedii il libro per il suo compleanno. Pare, però, che la persona per cui il libro è stato scritto, al momento, sia l’unica che non abbia capito quello che volevo nascondere o mostrare tra le righe.

Il libro è stato letto dalla tua famiglia, dai tuoi amici, come si trova il coraggio per mettersi così tanto a nudo, raccontando vicende sentimentali così private? Fondamentalmente, quando cominciai a scrivere, questo libro non era nato con l’intento di una pubblicazione, che è stata un’occasione che è venuta in seguito.

Nel libro parli di una lettera che hai spedito, correva l’anno 2010, a 22 anni, nell’era dell’amore 2.0, scrivevi ancora a mano? La lettera ha tutto un altro sapore, pensare che qualcuno abbia perso del tempo a trovare le parole giuste, scriverle, e magari cancellarle e riscriverle nero su bianco, invece che digitare, che è una freddura della scrittura, è molto più appagante di un sms. La lettera è una scrittura estremamente sincera e innocente che ancora colpisce.

Hai pensato ad un seguito del libro, o stai aspettando che la vita ti ci metta davanti? Sto lavorando ad un altro libro che tratta un’altra storia, non vissuta in prima persona, ma forse ha il sapore di un seguito…

Cosa cambierà nei personaggi, nel tuo modo di viverli? I protagonisti saranno un’infermiera, un giornalista e una terza persona di cui non anticipo nulla. Nonostante non sarà autobiografico, in lui ci sarà una profonda empatia con lati della mia persona che non sono stati svelati precedentemente.

C’è una domanda che avresti voluto sentirti fare e che nessuno ti ha ancora posto? Si, mi aspetto che qualcuno prima o poi me la faccia ma non si può dire qual è.

Invece cosa avresti scommesso che ti avrei chiesto? Davo per scontato il ricevere domande sul mio lavoro, visto lo stereotipo, errato, circolante del paracadutista, che poco ha in comune con uno scrittore.

Alla fine, hai trovato la tua ragazza delle stelle, a cui scrivi la lettera di chiusura del libro? No, ma forse non esiste neppure quella ragazza, forse semplicemente la ragazza delle stelle è l’amore in sé stesso.

 

Credits Immagini: Drawup official

Faca à Face: Bocca Moon – Hello Sun

Quando la femminilità si trasforma in Accessorio si chiama Face à Face.  L’ispirazione del design e il gioco del colore sono l’essenza di Face à FaceOggetto d’espressione e non soltanto un lusso, gli occhiali Face à Face offrono una ricerca grafica unica.

Le creazioni di Face à Face giocano sulla dualità di materiali, contrasti e colori. L’audacia e la sofisticatezza delle linee sono valorizzate da un utilizzo del colore unico nel suo genere.
Volutamente, da Face à Face il colore non è mai monocromatico ma sempre alternato a un chiaroscuro, una sfumatura, un accostamento, un contrasto…
La gamma di colori è infinitamente sottile grazie alle molteplici possibilità di
rivestimento, taglio, sovrapposizione e combinazione offerte dall’acetato. Bocca by FACE à FACE nasce da una sfida creativa: scolpire una montatura ispirata a un’icona dell’arte contemporanea, le labbra voluttuose del divano Mae West di Dali.
 
Nata come capsule collection, Bocca è oggi un marchio a sé stante acclamato in tutto il mondo per la sua femminilità e lo spirito irresistibile.
Credits Immagini: Courtesy of Press Office

Women in Rio 2016: Federica Pellegrini

È ufficiale, Federica Pellegrini farà sventolare il tricolore al Maracanà il prossimo 5 agosto. La nuotatrice veneta, due volte medaglia olimpica, l’argento ad Atene 2004 e l’oro a Pechino 2008, sarà la portabandiera dell’Italia per le Olimpiadi di Rio 2016.

Una bella soddisfazione personale, il coronamento di tanti anni di carriera, tra grandi sconfitte e grandissime vittorie, come la stessa Pellegrini ha scritto su Instagram. Ed è proprio con i social, insieme a tante campagne pubblicitarie, eventi mondani e sfilate di moda, che la campionessa è diventata anche un’icona di stile, amatissima e seguitissima dai suoi fan.

Tanto glamour e buon gusto accompagnano le sue scelte in fatto di vestiti e accessori. L’animo sportivo s’intravede sempre ma ciò non toglie che la Pellegrini sa comunque esser sensuale ed elegante anche negli abiti lunghi e fascianti. Come tutte le donne famose che sono poi diventate delle icone di stile, Federica ha dovuto imparare a vestirsi e truccarsi con gusto, dal minidress total black aderentissimo con apertura sul fianco al completo con pantalone nero e la blusa smanicata bianca.

Perfetta anche in uno stile più casual, fuori dai riflettori, con pantaloni morbidi, sandali bassi aperti alla schiava, giacca a maniche corte in jeans, t-shirt sotto bianca e sciarpa grigia. Quello che non manca mai in ogni suo abbinamento è la cura e la scelta per l’accessorio giusto, da un orologio da polso particolare, a degli occhiali da sole giallo fluo ai suoi immancabili tacchi a spillo.

Ogni abito da lei scelto rispecchia il suo carattere e la sua forte personalità che, anche stavolta, l’accompagneranno a Rio per rappresentare al meglio il nostro Paese ed essere la quinta donna, in tutta la storia dello sport italiano, a ricoprire questo importante ruolo istituzionale.

 

Credits Immagini: Stile IT, Ilfattoquotidiano, Coni IT, laPresse

Met Gala 2016 – ManusXMachina

Met Gala 2016: l’evento più glam e atteso della stagione mondana si è svolto ieri sera nella cornice scintillante della Grande Mela.

Nuova stagione, nuova mostra, che quest’anno porta il titolo di ManusXMachina: Fashion in an Age of Technology, mostra dedicata appunto a sottolineare il binomio tecnologia/artigianato.

A fare gli onori di casa ci ha pensato come sempre Anna Wintour, autorevole e glam nel suo abito Prada, accompagnata dalla figlia Brie Shaffer, in uno scintillante McQueen.

Dato il tema della mostra di quest’anno, il red carpet del Met Gala è stato all’insegna dello scintillio: paillettes e gioielli preziosi, applicazioni di Swarovski hanno dominato la scena. Tantissimo effetto metalizzato, per sottolineare una continuità tra abiti fatti a mano e quelli macchina.

Regina incontrastata è stata Claire Danes che nel suo abito Zac Posen ( capace di illuminarsi al buio), ma da meno non sono state Cindy Crawford, Kim Kardashian, Pyper America Smith, Vera Wang, Poppy Delevingne, Taylor Swift, Alessandra Ambrosio. “Fuori tema” Lady Gaga nel suo total look Versace, Kanye West, più adatto ad un concerto che per un gala, e Madonna, persasi in un abito Givenchy by Riccardo Tisci: un eccesso di trasparenze, pizzo e gioielli.

Tra tanto glamour, non è passata inosservata la partnership tra Calvin Klein e The Green Carpet Challenge: una moda eco-sostenibile e glam, è possibile, e attrici del calibro di Emma Watson, Lupita Nyong’o e Margot Robbie hanno messo ben in chiaro quanto vincente sia questa strada.

Il Gala di beneficenza da ufficialmente il via alla mostra, ma per sapere chi ha indossato cosa, scopritene di più nella ricchissima Gallery.

 

 

Credits Immagini: Courtesy of Press Offices, Vogue UK

12 Maggio 2016: save the date, arriva l’Hair Fashion Night

Il 12 maggio 2016, in contemporanea in 25 paesi di tutto il mondo, si terrà l’Hair fashion Night, la prima notte bianca dei parrucchieri.

Si prevede che l’evento coinvolgerà fino a 500.000 donne, solo in Italia, saranno 400 i saloni che apriranno le porte per regalare sessioni gratuite di styling.

Dopo il grande successo de La Nuit de la Coiffure, organizzato lo scorso anno in Francia, L’Oréal Professionel ha annunciato che, dal 2016, l’evento si ripeterà con cadenza annuale.

In Italia, all’Accademia L’Oréal, in piazza Mignanelli a Roma, ben 50 parrucchieri lavoreranno fianco a fianco per ricreare lo stesso evento su ampissima scala.

Visitando il sito www.lorealprofessionel.it è possibile individuare i saloni aderenti, e, dal 20 aprile, sono già aperte le iscrizioni per partecipare.

Per aiutare le donne nella scelta del look, L’Oréal ha selezionato 10 trend di stagione, direttamente dalle passerelle all around the world: bunny tail, flave, top knot, double bun, curly bob, 60s babe, short bob, french hair.

E’ possibile testarli grazie all’app Style My Hair, un must have del brand che consente di provare sulla propria immagine colori, tagli e styling.

Inoltre, visitando il sito www.lorealprofessionel.it è possibile individuare i saloni aderenti, e, dal 20 aprile, sono già aperte le iscrizioni per partecipare.

Anne-laure Lecerf, L’Oréal Professionel International managing Director, ha proposito dell’evento, ha dichiarato che

L’Oréal Professionnel è un brand appassionato di trend e backstage come lo sono anche le donne in giro per il pianeta. L’Hair Fashion Night sarà una opportunità fantastica per le donne di passare una serata glamour, professionale e connessa con il resto del mondo, all’insegna della bellezza dei capelli. Questo evento contribuirà inoltre a modernizzare l’immagine dei saloni e mostrare al mondo quanto il parrucchiere oggi sia trendy e connesso”. 

 

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

Newsweek – il meglio delle notizie dal mondo

Mancano meno di 100 giorni alle Olimpiadi di Rio 2016. Le squadre di ogni nazione annunciano i loro portabandiera ( per l’Italia, la nuotatrice Federica Pellegrini, la prossima settimana su theauburngirl.com) e gli stilisti fanno a gara per svestire al meglio gli atleti.

Per il Team GB è stata scelta, per la seconda volta consecutiva, Stella McCartney. In partnership con Adidas, sponsor della nazionale, la McCartney vestirà 600 atleti e la sfida non la spaventa. “Oltre ad essere vincolata per alcuni sport”, afferma la designer ” bisogna tenere conto di dove le fotocamere saranno e pertanto dove sarà l’attenzione sul kit; bisogna fare i conti con i vincoli materiali e governativi che vogliono un solo colore”.

Ma non solo sport. La moda può essere un ottimo mezzo per fare del bene.

Ne sanno qualcosa Lady Gaga e Sir Elton John, che insieme creeranno una capsule collection, Love Bravery, i cui proventi andranno a supportare le charities dei due artisti, la Born this Way Foundation e la Elton John AIDS Foundation. La capsule sarà in vendita solo negli store di Macy’s.

Per saperne di più su queste e altre notizie, non perdete di scoprire la Gallery.

 

Credits Immagini: Harper’s Bazaar UK,

Huawei P9 – lo smartphone che piace a Superman

Che gli smartphone siano diventati l’estensione delle mani della stragrande maggioranza degli esseri umani è un dato di fatto. La vera sfida ormai non risiede soltanto nelle prestazioni sempre più ottimali dei nostri oggetti tecnologici, quanto nel design e nella qualità dei pixels che catturano.

E’ di qualche giorno fa lo spot che lancia il nuovo Huawei P9, e per presentarlo si assiste ad una piccola “battaglia” tra Dc Comics e Marvel: Henry Cavill, aka Sueprman, e Scarlett Johansson, aka la Vedova nera, si sfidano a colpi di foto in giro per il mondo.

Ma al di là dei due promoters d’eccezione, che cosa rende questo nuovo smartphone il top della sua gamma?

Intanto l’utilizzo dei materiali impiegati, come l’alluminio per il telaio unibody, e un processore più potente che permette ottime prestazioni. Inoltre, Huawei P9 è dotato di due fotocamere posteriori, progettate in partnership con Leica, da 12 MP con doppio flash LED, su uno schermo di  5,2 pollici ( la versione Plus è di poco più grande), e include un rilevatore biometrico di impronte digitali sul retro.

Con una capacità di 32 o 64 GB di memoria,  Huawei P9 si candida a diventare il miglior alleato degli amanti della fotografia. Parola di Superman.

https://www.youtube.com/watch?v=5ukZqmjvAFA

Credits Immagini: Official Website

Credits Video: Huawei Official Youtube Channel

Newsweek – le migliori notizie dal mondo

Newsweek prima del ponte del 25 Aprile. Perchè non scoprire le migliori notizie prima di partire per una piccola vacanza?

A cominciare da un rumor che ha “spaventato” il mondo della moda: Karl Lagerfeld si ritira!! News data dalla versione wed di Page Six, e dopo attimi di panico e conseguente diffusione social, la notizia è stata smentita dalla maison. D’altronde è di qualche mese un’intervista in cui lo stesso designer affermava di avere ancora troppo da fare. Kaiser Karl is here, bitch.

E per un designer che resta altri se ne vanno. Continua il toto designer, e questa a volta a lasciare dopo 13 anni è Francisco Costa, designer womenswear di Calvin Klein. A lasciare è anche il designer menswear Calvin Klein, Italo Zucchelli. Rumors danno Simons in arrivo. Sarà vero?

Il gruppo LVMH apre le porte delle sue maisons, come Louis Vuitton, Givenchy e Dior ( per citarne alcuni), dal 20 al 22 Maggio.

50 diverse locations tra Francia, Italia, Polonia, Spagna e Svizzera, e gli amanti della moda potranno vedere il dietro le quinte di questi marchi del lusso, i loro artigiani al lavoro e la costruzione di pezzi iconici. Appuntamento da non perdere.

Per scoprire le altre news, non perdete la nostra Gallery.

 

 

Credits Immagini: Harper’s Bazaar UK, Elle UK

Newsweek – il meglio delle notizie dal mondo

La settimana volge al termine e come sempre il Newsweek raccoglie le sette migliori notizie della settimana.

Se si pensava che Cara Delevingne si fosse completamente ritirata dal mondo della moda, beh ci si è dovuti ricredere. La modella/attrice dopo la campagna per Yves Saint Laurent sarà il volto di Rimmel London, il primo brand di make up che a detta della diretta interessata ha conosciuto. Fra il film sulla Suicide Squad e campagne pubblicitarie, si prospetta un anno intenso per la bella britannica.

Novità anche per designers come Victoria Beckham e Raf Simons. La prima ha ufficializzato il lancio della sua prima capsule collection di make up in partnership con il colosso Estée Lauder, il secondo torna a sfilare durante Pitti Immagine a giugno.

Per scoprire il resto delle news, non perdete la Gallery.

 

 

Credits Immagini: Courtesy of Press Office, Official Facebook Pages, Harper’s Bazaar Uk

Milano Design Week – Burberry celebra il Salone del Mobile con l’evento Craftsmanship

La Milano Design Week sono numerosissimi gli eventi in città, e tra i tanti brands, Burberry ha lanciato un evento speciale: il Craftsmanship.

Presso lo store di Via Montenapoleone, Burberry unisce la moda e il design rendendo unica l’esperienza del proprio pubblico. Con Craftsmanship, sarà possibile scoprire tutto il dietro le quinte della creazione di una borsa iconica come la Banner: l’intero procedimento di realizzazione viene narrato e riprodotto dal vivo da un artigiano italiano.

Burberry offre come sempre la possibilità ai propri clienti di personalizzare i suoi prodotti iconici. Il servizio di personalizzazione, disponibile in negozio per tutta la settimana, sarà effettuato da un artigiano Inglese che dipingerà a mano le iniziali su borse Burberry.

Inoltre, tra le tante attività disponibili all’interno dello store, con allestimenti floreali dentro e fuori, un fiorista vende bouquet personalizzati realizzati, con fiori che echeggiano le note delle due fragranze per lei del brand, My Burberry EDP e My Burberry EDT.

Un modo romantico e speciale per godersi questa settimana ricca del design, magari passeggiando con una borsa iconica e personalizzata al braccio e un bouquet in mano.

 

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

L’art therapy secondo DaWanda: lo psicologo è handmade

DaWanda è il mercato europeo dei materiali creativi e dei prodotti fatti a mano, che vengono realizzati da designer e artigiani provenienti tutto il mondo, una sorta di melting pot della creatività semplice, realizzata partendo dalle piccole cose, dal riciclo, da attività antiche, come lavorare all’uncinetto.

Ultimamente spopolano i prodotti per Art Therapy, l’arte di colorare come tecnica di rilassamento, disegni antistress per combattere l’ansia e tenere a bada le preoccupazioni, o articoli di design e arredamento, come la carta da pareti realizzata in stile coloring book.

Inoltre, in ambito di hand-made, e fai da te in generale, si afferma sempre più la tendenza a scegliere attività manuali come antistress.

Se l’arte di colorare, si rivela prodigiosa contro l’ansia, ad essa, si affiancano altre attività come il knitting, il ricamo, il cucito.

Recenti studi dimostrano che in mezz’ora di lavoro a maglia, ad esempio, sono bruciate circa 55 calorie.

In generale il lavoro manuale per molte persone rappresenta un ottimo antidepressivo, un buon rimedio per alleviare il dolore fisico e allenare la concentrazione.

DaWanda, al fine di conciliare il piacere del do-it-yourself con le tendenze del momento, propone una serie di tutorial per realizzare gioielli boho, arredare una casa minimal, fare patchwork, origami, dedicarsi al riciclo creativo e all’urban jungle.

 

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

Art Therapy – quando il colore distende l’anima

Da qualche anno a questa parte, e soprattutto negli ultimi mesi, una nuova forma di distensione “mentale” ha cominciato a diffondersi: il colorare. Quell’attività che eravamo soliti fare da bambini, che pian piano durante la fase di crescita la maggior parte degli esseri umani smette di praticare, tranne in rari casi, è la tendenza di cui tutti sembrano non poter fare a meno.

In un mondo sempre troppo di corsa, pieno di immagini, frenesia, dove lo stare fermi è sinonimo di debolezza, il corpo e soprattutto la mente umana ricordano ogni tanto che è necessario fermarsi, è necessario rallentare. C’è chi pratica sport, chi yoga, chi altre forme di meditazione, io invece ho provato a colorare.

E’ vero che il colorare aiuta a staccare la spina: il semplice movimento del pennarello o della matita sul foglio permettono di distaccarsi lentamente ma gradualmente dai pensieri frenetici, permettono al cervello di entrare in pausa ma in maniera progressiva.

L’accostamento dei colori, lo scegliere quali colori impiegare, l’attenzione ai bordi da rispettare o scegliere di non considerarli e darsi delle regole proprie ( o non averne affatto), favoriscono lo stimolo di nuovo idee

Seguendo il consiglio degli esperti, ho provato tutti i giorni a colorare per 10/20 minuti in silenzio o con musica di sottofondo, anche se non proprio prima di andare a letto come invece si consiglia: se all’inizio la musica era per lo più con ritmi incalzanti, successivamente è diventata più melodiosa e distensiva; i gesti della mano nel colorare, prima goffi dopo anni di non esercizio, hanno acquisito scioltezza, e con essa è arrivata la calma.

Colorando un semplice fiore, mano a mano sono tornati a galla ricordi di infanzia, idee per un nuovo articolo, una mente più fresca e dinamica pronta a ributtarsi nel caos quotidiano ma con nuovo vigore.

Esistono molte tipologie di libri in merito (all’estero si formano club di Colouring Book dove la gente colora, conosce nuove persone e si crea un circolo di idee nuovo, molte le pagine su Facebook), pieni di mandala, noti per le loro capacità distensive, ma anche fiori, creature mitologiche, motivi etnici e medievali, scorci del Giappone e della sua cultura, gatti, art decò, città da Colorare ( come la Parigi Segreta Edizione EL), edizioni di Vogue per le più modaiole, a breve personaggi della Marvel per gli amanti dei supereroi ( nel frattempo potete colorare lo Sherlock Holmes di Benedict Cumberbatch) e molto altro.

Tra i molti libri provati in corso d’opera, quelli di Ippocampo risultano essere i più completi e i più interessanti ( qui su Amazon è possibile trovarne di diversi), per i loro accostamenti di disegni, che passano da motivi più semplici a disegni che pur sembrando complicati all’apparenza, in realtà sono una sfida intrigante e piacevole da affrontare.

E’ vero che bisogna scegliere ciò che più si avvicina al nostro modus operandi preferito ( nel mio caso disegni floreali da colorare con vivaci toni autunnali dei pennarelli), l’importante però è tenere sempre a mente che non c’è un vero metodo, se non quello di lasciarsi guidare dal proprio stato d’animo e non pensare. A chi non piacerebbe staccare la spina per anche soli dieci minuti al giorno?

 

Credits Immagini: Ippocampo Official Website, Tumblr

Share