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Arriva in libreria Dior par Marc Bohan (edizioni Rizzoli, 496 pagine, €185/$195), libro che racconta i 28 anni di storia del designer all’interno di Dior. Direttore creativo dal 1961 al 1989, Marc Bohan riuscì nell’impresa di affinare ed affermare la sua estetica all’interno di quella della maison. Tutto comincia nel 1957, quando Bohan incontra Monsieur Christian Dior, che gli propone di accettare la direzione artistica della filiale americana; lo stilista, però, muore prima della firma del contratto. Marc Bohan entra a far parte della filiale di Londra nel 1958. E solo due anni dopo viene nominato direttore artistico, dopo l’era di Yves Saint Laurent alla guida della maison.
Nonostante un grande predecessore e un nome importante da non rovinare, Bohan ridefinisce piano piano le linee della donna Dior, ne slancia la silhouette e disegna lo stile di una femminilità dinamica, libera da qualsiasi vincolo, dove trovano spazio gonne a sbieco, spalle naturali e vita bassa. Era nato lo Slim Look. In una celebre interista del 1936 a Vogue US, Bohan dichiara che “Occorre non dimenticare la donna”. Da qui è un’escalation di successi, come nel 1967 quando lancia Miss Dior, e la sua idea di una moda allegra, facile da portare, al passo con la rivoluzione sociale ed estetica che vede l’emancipazione della donna e della gioventù; lo stesso psirito a cui oggi si rifà la Chiuri.
Nel 1984, il designer celebra l’espressionismo astratto firmando una serie di abiti che rievocano il dripping, tecnica del pittore americano Jackson Pollock. Abito-quadro o abito-scultura, sono un omaggio alle passioni di Christian Dior – l’architettura e l’arte – che lui stesso condivide.
Il libro narra così questo stilista a volte un pò dimenticato ma a cui la maison e la moda devono molto e grazie agli scritti del giornalista Jérôme Hanover che l’ha intervistato, illustrato da immagini d’archivio e scatti essenziali del fotografo Laziz Hamani, il libro mette in luce le ispirazioni dello stilista. Il suo obiettivo era “Creare abiti sofisticati nella semplicità, con una punta d’insolenza, a volte”, in una frase era racchiuso tutto il segreto dello stile.
Credits Immagini: Courtesy of Press Office