Cristina Izzo [ngg_images source=”galleries” container_ids=”31″ display_type=”photocrati-nextgen_basic_slideshow” gallery_width=”600″ gallery_height=”400″ cycle_effect=”fade” cycle_interval=”10″ show_thumbnail_link=”0″ thumbnail_link_text=”[Mostra miniature]” order_by=”sortorder” order_direction=”ASC” returns=”included” maximum_entity_count=”500″]
L’Oriente chiama, la moda risponde. In particolare l’ultimo a rispondere è stato Dior. La nota maison francese è sbarcata a Shangai per una speciale sfilata Haute Couture: presentata la prima volta lo scorso Gennaio al Museo Rodin di Parigi, la collezione si inspira al movimento sureralista e presenta 12 nuovi look disegnati da Maria Grazia Chiuri. La designer ha voluto infatti aggiungere qualcosa di artistico che unisse Europa e Cina, il loro incessante scambio artistico e culturale, e lasciandosi ispirare dalla campagna Miss Dior del 1949 la Churi ha rivisitato pezzi iconici della maison.
La designer ha infatti dichiarato:” Questi abiti sono una straordinaria testimonianza di un certo gusto, e un’identità di Dior che è senza tempo. La loro costruzione consiste in intrecci di stratificazione, pieghe e curve che ricorda la forma di un ventilatore. Sono ripensati per un pubblico contemporaneo, questi abiti mostrano che la lingua della moda è ancora estremamente potente e comprensibile in diversi luoghi in tutto il mondo“.
Un omaggio alla Cina si presenta negli abiti da ballo e nello smoking decorato con un mantello a pieghe. E il rosso domina, perchè a Monsieur adorava il colore, simbolo di energia, e in questo caso , in Oriente, è associato alle lacche, una forma d’arte eccezionale tipica delle tradizione dell’Asia orientale e riecheggia in una certa misura anche l’appeal senza tempo della Cina imperiale. Una collezione preziosa, dove Oriente ed Occidente si incontrano senza pestarsi i piedi ma sposandosi a meraviglia. Come nei migliori casi arte vera.
Credits Immagini: Courtesy of Press Office
