Memorizzare il mondo con le sue tensioni e problematiche, tradurlo in un linguaggio strettamente personale e rigorosamente maschile alla ricerca di un equilibrio.
E’ la scommessa di Eleventy che ha costruito con la collezione Uomo SS20 un guardaroba basato sui contrasti: evoluzione e tradizione, sogno e realtà, passato e presente. Si parte dallo stato delle cose che non è per niente facile con un pianeta sempre più inquinato e a rischio di default ambientale ma in ogni caso tenuto a vivere come seŠ perché tra errori e orrori vince sempre il progresso con la sua intrinseca comodità. Ecco perché dietro a ogni capo ci sono domande cruciali tipo: quanto male fa al pianeta terra e come posso limitare o meglio ancora evitare i danni?
“Ci siamo chiesti se esistono capi inevitabili e qui la risposta è una sola: non si può vivere senza jeans, per ora non esiste un’alternativa. Abbiamo fatto una capillare ricerca su evoluzione e tradizione di questo capo nato in epoca vittoriana e ancora oggi sinonimo di forza, giovinezza, modernità. Non trovando valide alternative al denim sui jeans abbiamo applicato il sacrosanto principio del “buy less, buy better”: tutti i nostri modelli hanno il carattere dell’unicità, sono studiati nei minimi dettagli per trasmettere in ogni capo l’emozione della leggenda”.
Abbiamo anche evitato lavaggi chimici e tinture inquinanti perfino nel caso dei jeans neri che siamo tra i pochi a produrre in Italia dove la legge è giustamente severissima e alle tintorie industriali proibisce l’uso di certi coloranti e impone sistemi produttivi e impianti di depurazione supercostosi.
Da qui alla riflessione sui fenomeni di moda del nostro tempo, il passo è stato breve. Lo streetwear e l’atleisure sono senza dubbio i temi più nuovi e interessanti del fashion maschile. Noi ne abbiamo fatto una storia di costruzioni sartoriali, di styling e dettagli, di ricerca intesa come necessità. Il nostro streetwear offre lo stesso comfort senza pari di una tuta da ginnastica, ma non perde un’oncia di aplomb e della vera, impagabile eleganza di una giacca. Invece il nostro atleisure non prevede l’uso dei classici filati da laboratorio cari a questo settore, ma assicura le stesse performance con un sapiente dosaggio tra etica ed estetica.
Insomma non possiamo dire di aver creato una collezione ecosostenibile, ma di sicuro abbiamo applicato una sorta di bilancio di sostenibilità a ogni scelta. Pensiamo all’abito come habitat dell’uomo, una cosa da proteggere e preservare. Perché esiste sempre un piano B, ma non esiste un pianeta B”.
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