Lo splendore della Haute Couture P/E 2018

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Abiti leggeri e soffici come nuvole, impreziositi da ricami e fini dettagli, realizzati rigorosamente a mano, ti proiettano in un’atmosfera onirica e surreale. Un sogno ad occhi aperti, dal nome Haute Couture, è terminato ieri a Parigi dopo quattro giornate intense a colpi di tacchi a spillo e lustrini.

Con l’Haute Couture, capace di regalare emozioni senza tempo, Parigi diventa cuore pulsante del glamour e del fashion, trovandosi così ad ospitare celebrities, modelle, It-girl e addetti ai lavori, recatisi nella capitale francese per assistere alle sfilate dei più grandi designer della moda, e presenziare a tutti gli eventi da favola organizzati.

Anche quest’anno le collezioni primavera/estate 2018 non hanno disatteso le aspettative portando un pizzico di magia al panorama della moda. A ricoprire un ruolo addizionale, gli allestimenti scenografici hanno contribuito a dare maggior fascino allo show facendo da cornice e radicando in Dior un’atmosfera surrealista, e in Chanel una romantica.

Il Grand Palais, con il suo ampio soffitto in vetro, allestito per l’occasione in un giardino fiorito, come sempre ha ospitato l’ultima collezione di Chanel firmata da Karl Lagerfeld. Intimo e curato nei minimi dettagli, si è adattato all’estro creativo dei capi: vero tripudio di femminilità.

La silhouette dei vestiti s’ispira alla perfezione e all’armonia dei fiori. Garbo e raffinatezza sono i leitmotiv della collezione, in cui il rosa è il colore predominante che esalta gli iconici e senza tempo capi in tweed: i primi a sfilare attorno all’imponente fontana decorativa. Ampie gonne a tulipano sbocciano sotto corpetti dal raffinato ricamo floreale, abiti in pizzo a balze sono ricoperti da paillettes luccicanti o da soffici piume che ne creano movimento; il tutto abbinato a stivaletti, mini guanti e a velette appuntate su ogni testa con un fiore.

Dalle proprietà immaginifiche straordinarie, la scenografia che fa da sfondo alla collezione di Maria Grazia Chiuri è composta da grandi mani, bocche, occhi, orecchie e busti in gesso candido sospesi in una sala decorata da motivi a scacchi bianchi e neri che creano degli effetti ottici e illusionistici. Mentre le pesanti tende bianche e le grandi gabbie nere conferiscono un fascino teatrale.

Il risultato del lavoro della Chiuri per Dior è avanguardia pura, in cui l’arte e la tradizione sartoriale si fondono dando vita a una collezione carismatica che omaggia le personalità di Leonor Fini e l’epocale ballo “black and white” organizzato da Truman Capote. Sperimentazione e savoir faire artigianale sono le parole d’ordine, la gabbia viene trasfigurata in corsetti di tessuto tubolare; le pieghe degli abiti da sera diventano pagine; le piume disegnano motivi fuori scala in bianco e nero.

Le sfumature cromatiche del cielo sono il fulcro della sfilata di Armani Privè, dove la leggerezza delle nuvole viene resa tramite vaporosi abiti, blazer con revers decorati e tubini. In Schiaparelli ci sono riferimenti all’arte Masai: motivi naturalistici e frange ricorrono su camicie e completi, assieme a maxi farfalle e altre applicazioni raffiguranti insetti vari, in più la fluidità degli abiti viene contrapposta al rigore dei dress bustier dalle sfumature cangianti della terra. Da sogno sono le proposte firmate da Giambattista Valli con rouches e volumi sontuosi enfatizzati da una delicata palette di colori.

Grandi assenti (Atelier Versace) e debutti importanti, come quello della londinese Clare Waight-Keller da Givenchy, alla sua prima prova con l’alta moda dopo l’abbandono di Riccardo Tisci. Il suo approccio moderno reinterpreta l’identità stilistica del marchio senza stravolgerla, unendo l’opulenza delle texture al minimalismo formale.

A chiudere in bellezza questa settimana della moda parigina è Pierpaolo Piccioli con una standing ovation da parte del pubblico per lui e per l’incredibile lavoro compiuto dalle sarte dell’atelier Valentino. Il risultato di tanta dedizione è una collezione memorabile, di una teatralità maestosa resa da abiti voluminosi e dai grandiosi ed elaborati cappelli in piume di struzzo.

Atmosfere sognanti e richiami all’arte sono stati temi principali delle collezioni Couture di quest’anno, dove gli stimoli sensoriali giocano a far rivivere ricordi ed emozioni.

 

Credit Immagini: Courtesy of Press Office, Vogue Runway

Federica Bonetti

Fashion Collaborator, Rome Correspondent

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