“L’amor che move il sole e l’altre stelle” cosi scriveva Dante nell’ultimo verso del Paradiso della sua Divina Commedia. Proprio l’amore è da sempre stato motore e ispiratore dell’arte: basta pensare al famoso bacio di Klimt o di Hayez in cui il forte stato d’animo emerge predominante.
Questo sentimento in tutte le sue sfaccettature e declinazioni è l’argomento protagonista della mostra Love. L’arte contemporanea incontra l’amore, con sede al Chiostro del Bramante a Roma dal 29 settembre fino al 19 febbraio 2017.
L’esposizione intende affrontare in chiave contemporanea uno dei sentimenti più universali e da sempre motivo d’indagini e rappresentazioni, attraverso un percorso espositivo inusuale e contraddistinto da input visivi e percettivi. Si tratta di una novità senza precedenti nella sfera culturale, attraverso la quale il Chiostro del Bramante festeggia i suoi 20 anni di attività.
Le opere presenti, estremamente coinvolgenti, appartengono ai più importanti artisti dell’arte contemporanea come Vanessa Beecroft, Francesco Clemente, Nathalie Djurberg & Hans Berg, Gilbert & George, Robert Indiana, Yayoi Kusama, Joana Vasconcelos, Francesco Vezzoli, Andy Warhol e Tom Wesselmann, solo per citarne alcuni.
La rassegna assume cosi un carattere internazionale e un’essenza pop nel modo in cui è stata concepita e strutturata, un esempio la moquette rosa con cui è rivestito il pavimento, inoltre molte di queste opere sono in Italia per la prima volta.
Toccando le corde dell’intimo umano, la mostra nella sua innovazione si apre con l’opera di Robert Indiana (il suo famoso LOVE) affiancata a sua volta da una scultura analoga che compone la parola AMOR. Passa poi per una Marylin di Andy Warhol, volto e icona dell’amore tormentato, gli enormi quadri di Gilbert and George, fino a giungere all’ Infinity Mirrored room dell’artista giapponese Yayoi Kusama, con l’opera di chiusura All the Eternal Love I Have for the Pumpkins: un gioco caotico di specchi dove lo spettatore ricopre un ruolo attivo e partecipativo in cui perde la coscienza di sé, in un inganno tra il reale e la proiezione.
Amore e arte sono due termini strettamente correlati tra loro, un connubio senza tempo. <<Raccontare l’amore non è un compito dell’arte, è la sua essenza stessa, la sua natura, il suo scopo, il suo ultimo pensiero>>, ha dichiarato Danilo Eccheril, curatore della mostra. <<Ecco quindi che una mostra d’arte non può non essere anche un’esibizione dei vestiti dell’amore, delle sue maschere, dei suoi monili, dei suoi profumi, dei suoi trucchi>>.
Federica Bonetti
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