Il giorno e la notte si confondono , le stagioni non esistono più e si mescolano fra loro, il futuro è alle porte, sembra di essere stati catapultati in un universo parallelo tipo quello del film “Star Trek” ma si respira comunque un’aria di nostalgia per i tempi passati in cui tutto era più semplice, ed ecco la voglia di ritornare a casa accompagnata da quell’idea di romanticismo e spensieratezza che invade i pensieri tra fiori e colori primaverili. La fine del mondo?
No, è “solo” la New York Fashion Week. Tanti i temi contrastanti tra loro che abbiamo visto sfilare in questi giorni nelle collezioni ready to wear per la prossima primavera. C’è chi come Zac Posen dichiara che l’autunno è stata una grande stagione e ha deciso di optare per qualcosa che non ce lo facesse dimenticare troppo. Quello che ne è uscito fuori è un miscuglio di abiti e capi da giorno e da notte, con pantaloncini inguinali, sottovesti che avvolgono la silhouette femminile e si trasformano in mille altri abiti,e pantaloni e giacche in stile “motorbike” alternandole però a stampe floreali e gonne svasate. E se il giorno e la notte si confondono, c’è chi invece confonde le stagioni.
È la filosofia di Rag&Bone che miscuglia e sconvolge l’autunno con l’estate e la primavera con l’inverno. Non bisogna quindi sorprendersi se la sua collezione saluta i climi miti e tropcali con capi leggeri e primaverili ma allo stesso tempo presenta una grande varietà di giacche, maglioncini e pantaloni in pelle. Anche qui in stile motorbike, ma anche traendo ispirazioni dalle divise degli studenti delle scuole pubbliche inglesi o ancora dal vintage degli anni ’90 con felpe oversize con la tipica pallina da 8 stampata, cricket sweaters e jeans affusolati.
Dal miscuglio del giorno e della notte e delle stagioni, si passa al tema futuristico.
DKNY e i suoi abiti in gessato, gli elementi colorati e le atmosfere delle strade di città si riflettono nella nuova collezione, immergendoci in un set tipo quello di Blade Runner o Star Trek. E via quindi con felpe e grandi cappucci, occhiali enormi da sole tondi, anorak e tutti capi che annullano l’individualità e ispirano invece all’uniformità. Una sorta di estetica per tutti, così può esser definita. I colori non potevano che essere scuri. Scelta cromatica che ha seguito anche Vera Wang.
Per lei la primavera è decisamente black. E su questo non c’è dubbio. La sua collezione si apre con una serie di giacche morbide e cascanti nelle spalle ma che si stringono e fasciano i fianchi e il punto vita . Le maniche abbandonate a se stesse e quasi prive di vita scendono lungo il corpo femminile e superano la lunghezza delle braccia, coprendo mani e dita. Si alternano short e long skirt a gorgette, il tutto pensato in un gioco di volumi e proporzioni.
Chi ama invece il passato e quell’idea di romanticismo è Tory Burch, che in un sentimento pieno di nostalgia s’ispira alle atmosfere di una volta. Un ritorno al classico cardigan verde di Kelly, morbide e perlinate gonne, maglioncini stile “marinal”. Dal romanticismo di Tory Burch si passa a quello di Rodarte, ma con una differenza. Per lui è anche sinonimo di contrasto, tradotto nell’unire elementi talmente distanti tra loro in un unico capo come il tutte e il pizzo stile rinascimentale degli abiti o dei crop top e la pelle nera dei giubbotini da biker. Le borchie e le perline. Colori tenui e pastelli a contrasto con abiti e accessori in pelle neri. Un romanticismo decadente, o una forma di ribellione? Quel che traspare è comunque una grande aria e desiderio di contrasto e allo stesso tempo di rinnovamento.
Del resto, anche questo è la New York Fashion Week SS17.
Credits Immagini: Vogue UK