Il 30esimo anniversario di Hogan

Era il 1986 quando il marchio Hogan è stato fondato dando vita alla filosofia del Casual-Luxury. In occasione del suo trentesimo anniversario il brand ha organizzato un party per presentare la sua nuova collezione primavera/ estate 2017, e la redazione di TheAuburnGirlcom è stata presente partecipando all’evento.

Da sempre all’avanguardia, Hogan ha creato un nuovo concept: la luxury sneaker, una calzatura capace di fondere armonicamente codici sportivi ed eleganza urbana. Con il suo stile dinamico e contemporaneo, insieme informale e ricercato, il brand ha rivoluzionato il mondo della moda pret à porter.

Nella collezione della prossima stagione Hogan ha reinterpretato l’heritage del brand in uno scenario pop-glam caratterizzato da stampe artistiche, grafiche floreali e cuori, mixati a capi basic-chic dal sapore e dallo stampo sartoriale. Le creazioni hanno un appeal giovanile, essenziale, ma anche femminile con uno spirito easy-chic e sofisticato.

Si tratta di un concetto innovativo di classico-moderno rappresentato dai prodotti iconici di Hogan. La Traditional86, la prima luxury sneaker, è decorata da elementi grafici e fantasie che comunicano una forte energia esaltandone la contemporaneità.  Mentre la nuovissima sneaker H320, dal design pulito e moderno, è proposta in pellami lucidi e brillanti, arricchita da dettagli glitter, perle, micro borchie e dai colori primari, argento e fantasia.

All’evento hanno preso parte numerosi personaggi famosi, e tra tutti splendeva la bellissima modella Sara Sanpaio, ospite speciale che ha interpretato la collezione alla perfezione.

Federica Bonetti

Credits Immagini: Press Office courtesy

L’Arabesque di Milano presenta la live contamination Ritratti

Nella seconda giornata della Milano fashion week del 22 settembre, tra i vari eventi sparsi per la città, la cornice del cult store L’Arabesque ha ospitato la collezione l’Arabesque P/E 2017 “Ritratti”, una live contamination performance in cui sogni e ricordi si mixano diventandone protagonisti e fonte d’ispirazione.

“Ritratti” è una sinergia tra moda, pittura, design, musica e danza, in cui le creazioni di Chichi Meroni prendono vita grazie alle interpretazioni di eteree ed eleganti ballerine del corpo di ballo de La Scala, che personificano e rendono visibili memorie lontane.

Sullo sfondo, protagonisti insieme agli abiti,  troviamo i ritratti dipinti da sette artisti che fanno da cornice e scenografia. Sette tableaux vivants sono evocazioni in movimento che si rincorrono per un arco di tempo di oltre un secolo attraverso Spagna, Austria, Francia e Giappone.

Si tratta di un viaggio immaginario che comincia nel 1880 con “Fernand Halphen enfant”, opera dell’impressionista Pierre Auguste Renoir e con “Korean Dancer” del suo contemporaneo giapponese Kojima Torajiro. Attraversa la Secessione Viennese  e il cubismo orfico, fermandosi negli anni ’50 in Costa Azzurra, per poi ritornare nel 1966, e concludersi con un’opera dell’artista avantgarde giapponese Yayoi Kusama, il cui titolo “I want to sing my heart out in praise of life” è l’essenza ispiratrice del lavoro della designer Meroni.

La collezione, con un forte rimando all’atmosfera Giapponese, è resa sofisticata dai tessuti quali organza di seta, rasi, morbidi cotoni, lamè e canapa grezza, e impreziosita da ricami a mano.

Federica Bonetti

Credits immagini: Accursio Lotà

MFW – Gli highlights del Day 2

La Settimana della Moda milanese continua a stupire i fashion addicted.

A partire dalle paper dolls bidimensionali che hanno calcato la passerella di Moschino per la prossima stagione estiva. Le bambole diventano realtà e l’illusione ottica data dal trompe-l’oeil, diventa protagonista dello show.

A concludere il defilè in abiti da sera, finti e colorati: Gigi e Bella Hadid, Sara Sampaio, Irina Shayk, Anne Gaby Odielle e Anna Cleveland.

Da bamboline di carta ad animali feroci.

Miuccia Prada propone una scenografia, la proiezione di un’installazione cinematografica, ideata dal regista David O’Russell e soprattutto una collezione che si trova faccia a faccia con la tradizione della maison. Si parla di un’eleganza semplice, di un’umanità nella sua essenza, senza complicazioni di stile. In passerella sfilano le tappezzerie degli anni Sessanta e i grembiulini che diventano protagonisti, le borse a cartella squadrate, le divise da educatrice e le uniformi cinesi.

Genny punta su una collezione dall’immagine pulita, ma mai banale. In passerella una donna che ama i contrasti, romantica ma forte e determinata al tempo stesso. Per la primavera-estate 2017 la creative director di Genny, Sara Cavazza Facchini propone giacche e gilet dai tessuti operati che si abbinano a pantaloni fluidi e svasati, ruche, perle, ricami preziosi e trasparenze che raccontano una storia fatta di sensualità ma anche di estro. Per la sera, gli abiti diventano in chiffon, i bustini tempestati di perle si arricchiscono di inserti plissettati.

La nuova collezione di Max Mara riporta stampe di foglie, linee nette, riprese di pelle sopra i cappotti e più in generale un desiderio di trattare l’abito come fosse un pensiero astratto e perfetto.
Il gioco continua con le maglie jacquard che disegnano pappagalli e altra fauna dell’equatore, o per le gonne che ricordano i rampicanti disordinati della natura. Sopra lo show svetta la nuova borsa della maison, un secchiello con punti selleria, un chiaro tributo a Lina Bo Bardi.

Fendi racconta il dialogo impossibile tra Maria Antonietta e le atlete presenti alle Olimpiadi di Rio. I costumi della prima e le divise delle secondo prendono vita nello stesso abito, con giochi di sovrapposizioni e di paradossi che riescono a portare Versailles dentro le gare d’atletica contemporanee.
Lo show è quindi un incidente: quello tra gli stucchi, i broccati, le sedie, i divani e la Francia prima della Rivoluzione e i tessuti tecnici, le maglie aderenti e le altre amenità da ginnasta o centopedista.

Infine Emilio Pucci. Il jersey è il simbolo di dinamismo e dell’agilità nei movimenti, un pilastro nella storia della maison. Oggi reinterpretata con la direzione creativa di Massimo Giorgetti, la collezione è realizzata interamente in jersey (inclusi gli stivaletti alla caviglia dal tacco medio), ci sono tute e abiti fascianti con nodi o ruches. Ha l’aria di un guardaroba pensato per una donna cosmopolita, sempre in viaggio e quindi vestita con abiti confortevoli e facili da portare e che non si sgualciscono con facilità.

 

 

Rossella Alfani

Credits Immagini: Vogue IT

Ritratto di Giovanni Gastel: a Milano in mostra 40 anni di carriera

 

Sarà inaugurata oggi, 23 settembre, nelle sale di Palazzo della Ragione, a Milano, la mostra fotografica Ritratto di Giovanni Gastel, per celebrare 40 anni di carriera.

L’esposizione comprende il ricco percorso del fotografo, dagli esordi negli anni settanta, non solo nell’ambito della moda, ma anche dell’informazione e della sperimentazione visiva.

Tali contesti s’intrecciano con le vicende professionali, familiari e personali del fotografo.

In concomitanza con la mostra sarà pubblicata, da Silvana Editoriale S.p.A., una monografia sul fotografo, curata da Germano Celant, già curatore anche della mostra, con progetto grafico dello studio GraphX.

Il volume raccoglie immagini, documenti e testimonianze da cui emerge la storia di Giovanni Gastel tout court, in cui si notano le molte sfaccettature di quello che è uno dei più grandi fotografi della moda, dell’arte e dell’informazione.

Lo stesso Gastel, con grande semplicità e simpatia, ha annunciato l’evento sulla propria pagina Facebook.

“Dal 23 settembre al Palazzo della Ragione a Milano si aprirà la mostra dei miei 40 anni di carriera curata da Germano Celant con allestimento dello studio di Piero Lissoni. Per l’occasione uscirà un grande libro che parlerà della mia avventura di fotografia e vita, edito da Silvana Editoriale, sempre a cura di Germano Celant. Sarà inaugurata oggi, 23 settembre, a Milano. Ecco la locandina. Vi aspetto tutti! Un abbraccio,Gio.”

Elisa Ricci

Credits Immagini: Giovanni Gastel Official Facebook

Milano Fashion Week, day 1: le mille sfaccettature della Primavera Estate 2017

Quella vista sulle passerelle nel primo giorno di ready-to-wear SS17 milanese è una moda dalle mille sfaccettature, che va verso un’unica direzione: rivelare mille diversi mondi che contengono ognuno una propria storia.

Nel défilé che ha inaugurato la Milano Fashion Week, Blugirl racconta una fiaba mediterranea e romantica, un’esplosione di chiffon colorato, stampe floreali dai rimandi esotici, pizzo Sangallo e trasparenze che rinnovano lo stile della maison. I cappelli da torero, per loro natura in nero, danno un tocco di  avventura, un’ispirazione  “wild west” dei giorni nostri.

Alessandro Michele non smentisce l’evoluzione in atto da Gucci, fatta di citazioni e iperboli, tessere del passato che si ricongiungono nelle sue creazioni. Ogni pezzo è un richiamo: i jeans a zampa (leit motiv nei suoi show) mostrano la sua predilizione ai Seventies, le luminescenze della gonna coperta di grandi paillettes rievocano gli anni ’80,  l’abito multicolor ricoperto di frange che celebrano i ruggenti Venti, fino alle camicie strette sul colletto e voluminose che sembrano uscire dalle corti fiorentine del 1500. E l’attenzione ai dettagli si libera nei fiocchi fitti, nelle stampe ferine e nei fili di perle delicate. Nell’atmosfera fantasmagorica ispirata dalle luci rosse in sala, compare l’opulenza tipica di Michele che ancora tarda a stancare.

Non c’è invece scalpore, né eccesso, nella collezione Primavera Estate 2017 di Alberta Ferretti, ma una celebrazione della femminilità. Le cinture western strette alla vita lasciano liberi i tessuti leggeri, le ricamate trasparenze e le balze voluminose. Le lunghe gonne gipsy teatrali contrastano i tailleur monocromatici ed eleganti, le spalle delle modelle, lasciate scoperte o velate dal pizzo, evocano una passionalità tanto candida quanto coraggiosa.

Da una tela intatta, bianca Fausto Puglisi idea la sua collezione, tingendola di stampe floreali, motivi geometrici, simboli e allegorie. Mostra il lato romantico della maison negli spacchi delle gonne lounguette chiusi da graziosi fiocchi e quello più rock con le grandi croci stilizzate che cadono sul petto delle modelle. Una collezione libera da limiti e costrizioni al punto che, intorno alla passerella, non ci sono file e sedute ma solo l’opportunità di essere immersi nell’energia degli abiti.

I mille mondi di Roberto Cavalli, nati dalla creatività di Peter Dundas, danno una forma alla sensualità. Sono suggeriti da uno spirito nomade che mescola il neo-patchwork ai motivi navajo e apache fino a vagabondare verso le linee orientali del kimono. I pantaloni a zampa, intramontabili, salgono sulla passerella insieme a top baby-doll, al pizzo trasparente degli abiti risaltati dalle cuciture in oro e ai pantaloni in denim patchwork multicolore.

La “Alice in Ghettoland” di Philipp Plein (così ha definito la donna della sua collezione) vive invece in un mondo fatto di graziose casette, enormi palloncini rosa e nani da giardino. Un idillio suburbano anni ‘50 confuso ad un tono street, confermato dall’entrata in passerella della pop star Fergie. I modelli si susseguono in denim e in pelle,  decorati da stampe e completati da catene d’oro pesante e tessuti broccati.

Plein, a fine sfilata, dà la notizia che questa sarà l’ultima Milano e che in futuro sfilerà a New York. Ma non lascerà la città: ha da poco aperto un nuovo store di 3.000 metri quadrati per il suo nuovo marchio di lusso activewear, Plein Sport.

 

 

Martina Salvadeo

Credits Immagini: Vogue IT, Vogue Australia

Must-have Fall 2016 – DiorUmbrage

L’autunno si avvicina, e se siamo restii a togliere tshirt e bikini e tirare fuori i maglioni, ci sono cose che possono rendere la stagione fredda più accattivante. Come alcuni accessori. Come i nuovi DiorUmbrage.

Notati durante la sfilata Dior A/I 2016/2017, gli occhiali da sole della maison francese si caratterizzano per il mix contrastanti di materiali e pattern diversi. Eccentrici e colorati, i  DiorUmbrage  presentano un design morbido, grazie alle linee arrotondate, in acetati color avana, mentre le aste slim in metallosonorese preziose da dettagli unici.

Le lenti sono specchiate e realizzate esclusivamente per Dior. Sensuali e femminili, i  DiorUmbrage prendono di diritto il loro posto tra i must have di stagione ( per acquistarli cliccate qui).

https://www.youtube.com/watch?v=suEYzlsjwwg

Cristina Izzo

Credits Immagini&Video: Courtesy of Press Office

#KNOTONMYPLANET: la nuova campagna di TIFFANY & CO.

Ernest Hemingway disse che “La terra è un bel posto e per essa vale la pena di lottare”, e molti sono i brand e le personalità di spicco che si muovono ogni anno, ogni giorno, in tal senso, chi per la difesa dell’ambiente, chi a tutela di specie in via di estinzione.

All’elenco si aggiunge Tiffany & Co. Il noto brand di alta gioielleria è membro del U.S. Wildlife Trafficking Alliance e, come tale, ha annunciato la campagna #KnotOnMyPlanet: con questa, Tiffany si schiera in prima linea per la raccolta di fondi a sostegno della fine del bracconaggio di elefanti e per fermare il traffico globale e quindi la richiesta di avorio.

Apparsa sulle piattaforme social media, la campagna vede in primo piano alcuni fedelissimi della maison quali Doutzen Kroes, Imaan Hammam, Raquel Zimmerman e Fernanda Ly: tutte indossano, insieme ad un nodo, una spilla a forma di elefante realizzata in oro giallo e smalto, parte della collezione Tiffany Masterpieces 2.

La campagna pone l’attenzione sulla sostenibilità, ricordando a tutti, umani, animali, e ambiente, che siamo parte integrante di un sistema; Tiffany, inoltre, invita a fare una donazione all’Elephant Crisis Fund.

Al lancio della campagna, durante la New York Fashion Week, erano presenti Frederic Cumenal, CEO di Tiffany & Co., Doutzen Kroes e lo scrittore Derek Blasberg.

 

E’ il momento di prestare attenzione ai reali problemi del pianeta, e come Tiffany & Co. ci ricorda, non è il momento di distogliere l’attenzione.

 

Cristina Izzo

Credits Immagini: Courtesy Of Press Office

Matilde Gioli, vincitrice del Premio L’Oréal Paris per il Cinema 2016

Quando al talento si aggiunge la bellezza, il connubio non può che risultare vincente. Il premio L’Oréal Paris rafforza il legame speciale che ha con il mondo del cinema e tratta proprio del talento inteso in questi termini. La maison, per nove anni di fila, ha da sempre premiato promettenti e giovani attrici, oltre ad essere lo sponsor e il make up ufficiale della 73esima Mostra Internazinale di Arte Cinematografica di Venezia.

Quest’anno, la vincitrice del prestigioso Premio L’Oréal Paris per il Cinema, con il supporto della Direzione Artistica della Mostra di Venezia, è stata Matilde Gioli. Lo scorso 7 settembre al Lido di Venezia, la giovane attrice italiana è stata premiata da L’Oréal Paris, che fa di questo premio un tributo alla bellezza e al talento.
«Sono estremamente orgogliosa che quest’anno L’Oréal Paris abbia deciso di riconoscermi questo premio. Sono felice di dare il volto e voce a un evento che celebra il magico incontro tra arte e bellezza. Ci tengo, inoltre, a dedicarlo a tutte le donne e alla loro incredibile energia», dichiara Matilde Gioli.

Classe 1989, la giovane attrice ha talento da vedere. Lo conferma il suo esordio ne “Il Capitale Umano”, il film diretto da Paolo Virzì, che le ha fatto vincere numerosi premi, tra cui il Premio Guglielmo Biraghi per i Nastri d’argento 2014 e il premio Alida Valli per il Bari International Film Festival. Dal set della serie tv “Gomorra” nel 2014, Matilde Gioli, lo scorso gennaio, ottiene anche il Premio Afrodite come miglior attrice emergente.

Tra le candidate, anche Stella Egitto, Greta Scarano e Laura Adriani, tutte unite dal talento e dalla bellezza.

Presente in tutti i settori della bellezza, dal make up ai trattamenti per la pelle, i capelli e lo styling, il marchio L’Oréal Paris si è sempre distinto per aver rappresentato la bellezza sia maschile e femminile, di tutte le età e di tutto il mondo. In un’occasione come questa della 73esima Mostra del Cinema di Venezia, del resto,non poteva essere da meno. «Per il nono anno è un onore per noi essere il Make-up Ufficiale della Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. Il Cinema e L’Oréal Paris hanno in comune la passione per l’arte e la bellezza.Il riconoscimento per il talento e la creatività. Forte inoltre è l’impegno nel mondo di L’Oréal Paris a valorizzare le donne e a incoraggiarne l’emancipazione attraverso l’affermazione della propria personalità e femminilità» così conclude Olivier Pequin, il Direttore di marca di L’Oréal Paris Italia.

Un grande onore quindi per Matilde Gioli che si aggiunge all’elenco di altre talentuose attrici premiate negli anni precedenti come Cristiana Capotondi (2008), Carolina Crescentini (2009), Vittoria Puccini (2010), Nicole Grimaudo (2011), Giulia Bevilacqua (2012), Eugenia Costantini (2013), Valentina Corti (2014), e l’anno scorso Valeria Bilello.

Premio L’Oréal Paris per il Cinema: un premio che omaggia, la bellezza, il talento e la creatività.

 

 

Stefania Andolfo

Credits Immagini: Courtesy of Press Office, iodonna IT, Drepubblica IT

Chiara Biasi per L’Oreal Professionel Smartbond

Prende ufficialmente oggi il via la Milano Fashion Week, settimana ad alto tasso di glamour, e non solo in fatto in look.

L’Oreal Professionel ha deciso di rifare l’hair style ad una tra le più note influencer italiane, Chiara Biasi. Proprio durante la settimana della moda, L’Oréal Professionnel collaborerà con la Biasi per due cambi di look, utilizzando una nuova tecnologia L’Oreal: la sua chioma scura sarà trasformata due volte nei prossimi mesi grazie al lavoro di un Colorista Certificato L’Oréal Professionnel, e il tutto sarà possibile grazie a Smartbond.

Ma cosa è Smartbond? Questo nuovo prodotto professionale si aggiunge alla colorazione e alla decolorazioni e dona alle donne la libertà di cambiare come, quando e tutte le volte che vogliono senza dover temere per la salute dei propri capelli. La decolorazione, si sa, rende estremamente sensibile il capello, la struttura del cuoio capillare e la sua base; esistono varie tipologie di legami capillari (forti e deboli), che contribuiscono al mantenimento della coesione della struttura del capello.

Smartbond permette di preservare questi legami e contribuisce a rinforzare la fibra capillare grazie ai componenti smart della sua formula, come l’acido maleico.  Tre sono gli step per utilizzare Smartbond: l’additivo da aggiungere alla tintura e lo shampoo da applicare successivamente. Entrambe queste due fasi sono ad uso esclusivo del parrucchiere, mentre la terza è possibile seguirla a casa.

Grazie all’ausilio di Grazia Cassanelli, la Colorista Certificata L’Oréal Professionnel che la segue in questa avventura, la Biasi ha optato per  un fuxia grintoso, freddo, che ben si sposa con i suoi capelli scuri.

Per scoprire come, non perdete di scoprire la Gallery.

 

Cristina Izzo

Credits Immagini: Courtesy Of Press Office

LFW – I volti del Front Row e dello Street Style

Abbandonando la grande mela, le celebs, gli stilisti e le modelle approdano a Londra.

Alla scoperta delle nuove collezioni Spring/Summer 2017, in prima fila troviamo come sempre i grandi nomi del fashion, accompagnati da influencer e fashion addicted.

Sfogliate la gallery per scoprire i volti del Front Row e dello street style che hanno invaso la London Fashion Week 2016.

 

 

Rossella Alfani

Credits Immagini: Courtesy of Press Offices, Vogue IT

See now-buy now – lo show evento di Burberry

Era la sfilata più attesa della London Fashion Week, quella con le piú alte aspettative e, come c’era da aspettarsi, non ha deluso.

La sfilata di Burberry é andata in scena nella nuova location di Maker House, nel cuore di Soho, Londra: un’atmosfera carica di suspense e storia, con in sottofondo le intense melodie di un’orchestra che ha suonato live durante lo show.

Christopher Bailey, CEO e Creative Director di Burberry, ha descritto così il periodo di intesi cambiamenti del brand inglese: “La sfilata di questa sera ha rappresentato per noi un momento molto speciale: è stato il punto d’arrivo di una serie di importanti cambiamenti che abbiamo fatto con l’obiettivo di portare le nostre collezioni più vicine ai nostri clienti. La collezione è stata influenzata dal romanzo Orlando di Virginia Woolf, una lettera d’amore al passato e alla storia inglese, e una specie di baule di abiti da visitare e rivisitare. Grazie a questa ispirazione, la sfilata di questa sera celebra anche l’inizio di una splendida collaborazione con The New Craftsmen. Insieme, stiamo aprendo le porte di Makers House, uno spazio dove i visitatori possono venire a conoscenza della tradizione del design inglese, che fa profondamente parte di noi e di tutto ciò che facciamo, e dove hanno anche la possibilità di immergersi nel lavoro di alcuni dei nostri più entusiasmanti creatori, e nell’innovazione e nell’ispirazione che stanno dietro il loro lavoro’.

La collezione affonda le radici nella letteratura inglese, nei magnifici giardini di Nancy Lancaster, e confonde i confini tra maschile e femminile ( essendo la prima che presenta per intero le collezioni womenswear e menswear), il casual e il formale, la notte e il giorno. Ne vengono fuori combinazioni stupefacenti di denim e cashmere, felpa e cashmere, e seta per pigiami per attillati pantaloni.

Il trench coat, immancabile simbolo di riconoscimento del brand, viene destrutturato, si fa spazio a mantelle in stile regimental, cappotti e giacche (fra cui The Cavalry Jacket, The Military Tailcoat e The Parade Jacket), giacche militari strette in vita (fra cui The Floral Field Jacket), giacconi, pantaloni in stile pigiama, pantaloncini e camicie con il colletto arricciato. Il tutto accompagnato dalla The Bridle Bag, un nuovo modello di borsa di sfilata da uomo e da donna ispirato ai classici modelli equestri inglesi e alla tradizione Burberry di capi outdoor.

Generalmente,si guarderebbe la collezione e  si vorrebbe poter indossare tutto subito e non dover aspettare la stagione successiva, ora non piú. Mai come ora si è grati della nuova filosofia del brand, see now buy now ( vedi ora, compra ora): la collezione è già disponibile sul sito ufficiale del brand e negli store Burberry. Non c’è un look che non si voglia indossare. Pronte per lo shopping?

 

 

Cristina Izzo

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

L’Oréal e Ellnet alla Milano Fashion Week: come provare le acconciature più trendy

A partire da domani, 21 settembre, fino a lunedì 26, a Milano, sarà possibile provare sulla propria testa, è il caso di dirlo, le acconciature più in voga per la prossima stagione.

Infatti, grazie a L’Oréal Paris, sponsor e hairstylist ufficiale della Milano Fashion Week, che metterà a disposizione i migliori membri del proprio staff, presso il Fashion Hub di CNMI Unicredit Pavillion, in Piazza Gae Aulenti, ci sarà la possibilità di farsi acconciare i capelli, in occasione della settimana della moda.

E’ già attivo da ieri il numero telefonico per prenotare un appuntamento, 02/81.83.89.45.02, e sarà operativo fino al 23 di settembre, dalle 14:00 alle 18:00.

L’orario di apertura del servizio di hairstyling è alle 10:00 fino alle 19:00.

Si tratta di una beauty experience che L’Oréal mette a disposizione insieme alla lacca Elnett, la Dea d’oro, che negli anni ha fatto compagnia intere generazioni di donne, e che i parrucchieri del marchio adorano.

Il legame tra i due nomi del beauty per capelli è un’affinità che dura ormai da 50 anni.

La lacca Ellnet e L’Oréal sono diventati elementi immancabili nei backstage delle sfilate.

 

Elisa Ricci

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

LFW – gli highlights del super Monday

Penultimo giorno di sfilate, ieri a Londra. Il super Monday ha riservato molte sorprese e ha continuato su quell’alto profilo messo in scena nei giorni passati.

C’è chi pensa alle passerelle come un teatro, un palco dove mettere in scena uno spettacolo bizzarro o semplicemente divertente, dipende dai gusti del pubblico. Capita così di assistere a sfilate dove modelle indossano costumi di frutta giganteschi, inframezzati da modelle che indossano abiti da l mood vintage che è facile pensare di averli visti indossati a Jackie Kennedy o Grace Kelly, con grosse collane di perle e turbanti glam (Charlotte Olympia).

Finzione o sana autoironia? Al pubblico la scelta.

Ma c’è anche audacia senza esagerazione, con abiti smanicati e al ginocchio dalle stampe fantasiose portati con pantaloni dal profilo sfilacciato, lunghi corpetti indossati sopra abiti semplici ma sbarazzini, completi luminescenti che sembrano essere realizzati con pezzi di cielo ( Antonio Berardi), coloratissime tuniche lunghe smanicate abbinate a gonne lunghe, in un mix ordinato di righe e colori (Pringle of Scotland).

Per le audaci più rock and roll, spazio ad attillatissimi body coperti da bolerini luccicanti e dalle lunghissime frange. E se le frange non bastano, ci pensano delle corte pellicce colorate a rallegrare (FELDER FELDER).

Il Super Monday non è fatto solo di spettacolo.

Non manca certo il glamour di abiti fluidi e scanalati, abiti midi color cammello in seta mixati a top a costine dal mood decisamente sportivo e abiti chartreuse in seta ( Roksanda), il romanticismo di svasati cappotti blu decorati con piccolissima margherite  che sembrano pois, legati da catene abbellite anch’esse con margherite, lunghi abiti languidi in deliziose sfumature di rosa salmone, blu scuro e senape ( Paul Smith), e di strutturate giacche a balze in tulle colorato abbinati a camicie pantaloni dal mood androgino (OSMAN), l’eleganza antica di pantaloni con jacquard floreali e giacche elegantemente cucite con fiocchi a chiuderle, abiti da giorno seducenti che lasciano le spalle scoperte e abiti da sera in pizzo declinati in giallo scuro e cremisi (Erdem), l’eclettismo artistico di grosse margherite dall’effetto cartoon applicate su deliziosi cappottini sagomati, gonne fascianti abbinate a maglie trasparenti con intermezzi artistici contemporanei sul davanti, e semplici abiti con volant dai disegni astrati stampati sopra (Christopher Kane), e il casual sporty-chic di trench  dalle linee morbide, così come quelle di immacolati pantaloni bianchi con profili neri a contrasto, delicate applicazioni e stampe che conferiscono rilassatezza ad abiti sottoveste (Victoria, Victoria Beckham).

E poi dicono che il lunedì sia traumatico.

 

 

Cristina Izzo

Credits Immagini: Vogue UK

Best Dressed Of The Week

Nuova settimana, nuovo Best Dressed, questa volta centrato interamente sul mondo del cinema e delle serie tv.

La scorsa notte, a Los Angeles, sono stati assegnati gli Emmy Awards. Nonostante le numerosissime nominations, il Torno di Spade porta a casa quelli come Miglior Serie Drammatica e Miglior Sceneggiatura, mentre il cast rimane a bocca asciutta. Dame Maggie Smith porta a casa l’Emmy come Miglior Attrice non Protagonista in una Serie Drammatica e Rami Malek come MIglior Attore per Mr Robot ( per scoprire tutti i vincitori cliccate su Emmy Awards). Sul red carpet, Kristen Bell si aggiudica il titolo di Best Dressed nel suo romanticamente floreale Zuhair Murad.

Si vola a Toronto per il Toronto Film Festival: l’edizione del festival di quest’anno è stata probabilmente la più interessante e glamour: dai film presentati (Wickstead, La La Land, Manchester by The Sea, Arrival) al red carpet, una parata di divi del cinema ha invaso la città canadese. Ryan Gosling, in Gucci, ha strappato flash e applausi, mentre le più glam sono state Amy Adams,in Alexander McQueen, e MIchelle Williams, scintillante nel suo Louis Vuitton.

E mentre a New York cala il sipario sulla Fashion Week (non perdete New York Fashion Week: Hit&Miss o tutte le collezioni direttamente dalle passerelle), occhi puntati su Londra, dove è stato peresentato il docu-film sui Beatles,  The Beatles: Eight Days a Week: un appuntamento da non perdere, non solo per i fan più accaniti della celebre brand britannica.

Ma per scoprire questi e molti altri look, non vi resta che sfogliare la Gallery.

 

Cristina Izzo

Credits Immagini: Courtesy of Press Offices, Vogue UK

LFW – gli highlights del Day 3

Un cielo nuvoloso è stato il compagno del terzo giorno della London Fashion Week, ma ci hanno pensato le passerelle a fornire quel tocco di colore che ha fatto volgere la giornata al meglio.

Un giorno pieno di sfumature sul versante dei trends, in un mix ben studiato di passato e futuro.

C’è chi volge lo sguardo a quest’ultimo, dove la geometria domina su cappotti ladylike in neoprene, con o senza maniche, con fasce nei capelli, e costumi, con giochi di colore nei toni pastello a sottolineare il rigore delle linee e dettagli spiritosi che rendono più accattivanti il più classico dei cappotti (Anya Hindmarch).

Altri volgono lo sguardo al passato, interpretandolo in modi molto diversi tra loro: in maniera più letterale chi opta per uno stile più classico, un’eleganza senza sforzo, dove si presta attenzione all’alta sartoria, con abiti che cadono a pennello, culotte a vita alta si mixano a camicie portate fintamente stropicciate , e trench portati come fossero abiti (Margareth Howell), chi più arditamente sceglie mix di stampe tromp l’oeil e l’Antica Grecia su giacche e corpetti, gonne  lunghe con peplo in vita abbinate a giacche da boxer, e abiti da cocktail splendidamente ricamati (Mary Katrantzou), e chi punta su “uniformi senza uniformità”, con completi sartoriali dalle gonne con fiocchi come cinture in vita dominati da righe, e luminosi abiti in velluto (Mulberry).

C’è chi riesce a mixare entrambe, attingendo a leggende mistiche del passato e mette argentate stelle a cinque punte su abiti sottoveste con orli di chiffon, abito di paillettes bianco con bordi grezzi e un manicotto chiffon bianco, gonne a matita che sembrano d’argento con un pezzo di chiffon rosa fuori dalla vita, il tutto condito da motivi floreali molto naif ( Preen by Thornton Bragazzi).

La prossima stagione sarà certamente all’insegna del viaggio, e nelle valigie troveranno posto abiti di lino irlandese con balza aggiunta, top all’uncinetto, mini abiti asimmetrici di jeans sbiaditi con macramè e pom-pom e abiti metallici monospalla con orli scanalati (Peter Pilotto), abiti dal sapore gipsy con stampe coloratissime, top che lasciano le spalle nude abbinati ad ampie gonne,  e jumpsuits che sicuramente faranno capolino ai Festival musicali più boho della prossima stagione (Temperley London).

E per i viaggi on the road, spazio a giubbotti da biker in pelle, mini trench avvitati in viuta, tute da motociclista, denim dall’effetto usato magari abbinati a top in pelle (Belstaff).

Per la donna più urban sono pensati spacchi vertiginosi per abiti da cocktail, stampe zebrate per maglie indossate sotto abiti sottoveste, incroci su maglie e abiti impalpabili, cappotti e giacche oversize in colori sgargianti (Topshop Unique), seducenti abiti incrostati di paillettes che lasciano totalmente scoperti i fianchi e romantici abitini in pizzo bianco (Manuel Facchini). Non mancano graziosi abitini da sera colorati e gonne sbarazzine con sottili e leggiadri strati di tulle sopra per creare un tocco di mistero ( J. JS Lee), proposti anche in versione più dark e drammatica ( Phoebe English).

E dopo una domenica così, cosa riserverà il Super Monday?

Credits Immagini: Vogue UK

Credits Video: BFC Official Youtube Channel 

Focus on Eudon Choi SS17 – Francesca

Tra i brand che hanno debuttato il primo giorno di London Fashion Week, ad attirare l’attenzione tra gli addetti ai lavori e non, si può sicuramente contare Eudon Choi.

Il designer coreano, trapiantato a Londra sin da giovanissimo, è ritornato alle sue antiche passioni, tra cui la fotografia, ma non abbandonando le nuove, come la continua ricerca ed esplorazione dell’estetica femminile tramite la conoscenza di artiste.

Per questa collezione Spring/Summer 2017, Choi ha fatto cadere la sua attenzione sul lavoro della fotografa americana Francesca Stern Woodman, meglio nota come Francesca Woodman. La Woodman era nota per i suoi “ritratti” propri e di giovani donne, nude e offuscate, o con le facce oscurate, capaci di fondersi con l’ambiente circostante.

Questi ritratti in bianco e nero hanno influenzato l’estetica di Choi, che ha traslato il tutto in una collezione che gioca con le silhouette e le proporzioni femminili. Prendono forma così camicie sotto abiti sottoveste a maniche lunghe che lasciano le spalle scoperte, semplici tshirt sotto giacche dallo stile militare e il più classico dei trench.

Una collezione portabile e che immancabilmente centra il punto della moda moderna di alcuni artisti: creare un ponte tra il quotidiano e l’arte.

 

Cristina Izzo

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

LFW – uno zoom sul Day 2

Il secondo giorno della London Fashion Week può essere essere a ben ragione definito come una girandola di emozioni. Un giorno pieno e ricco di contrasti, ma soprattutto sfilate.

Fra i tanti brand in passerella, alcuni si sono fatti notare più di altri. Come Emilia Wickstead, con la sua collezione femminile ed eterea, ricca di colori tenui come il bianco e l’azzurro chiaro, con un accenno di colore qui e là, per top e tshirts abbinati a gonne lunghe, fruscianti ed impalpabili, scollature bon ton e rotondeggianti per abiti da giorno.

C’è ricercatezza, c’è delicatezza, c’è provocazione, senza alcuna carenza di buon gusto.

Anime contrastanti invece sono in passerella da Simone Rocha e Molly Goddard. Se per la prima, accanto ad abiti apparentemente da collegiale con tanto di colletti inamidati, si affiancano abiti provocanti tutti basati sulle trasparenze e le stampe floreali,  con trench color sabbia portati a mo di cappa su una spalla a completare il look, Molly Goddard porta il contrasto all’interno di uno stesso abito, dalle linee pulite ma giocato su balze e trasparenze, e ogni tanto fiocchi e dettagli frou frou spuntano qui e là, ma senza eccesso.

Geometrie semplici basate su giochi di colore animano la collezione daywear di Edeline Lee: t-shirt, abiti con spalline sottili e trench con profili a contrasto.

Tra i trend di stagione più apprezzati, si annoverano certamente le righe: se palmer//harding le vede su camicie con orli svolazzanti lungo i fianchi e abiti annodati in vita con piccole mantelle che compaiono, Markus Lupfer le propone più audaci, su jumpsuits da rocker e abiti con gonne con il taglio sotto la vita abbinate a giubotti impalpabili di pizzo.

Fuori dagli schemi e gotico, come sempre, è Gareth Pugh. Le sue donne sono regine dark, con imponenti copricapi in testa, che vestono regali abiti dalle stampe che mischiano passato e futuro, e righe bianche e nere che rapiscono lo sguardo in un vortice senza fine.

Combattive e audaci sono le donne di Versus Versace. Come fossero soldati, vestono pantaloni skinny e giacche di pelle, gonne e mini abiti dallo stile militare. Ogni tanto, fanno capolino qui e là dettagli luminosi, ma aggiungono solo più grinta ad una collezione decisamente strong.

Un giorno denso, che spiana la strada ai giorni a venire e fa ben sperare per le prossime collezioni.

Cristina Izzo

Credits Immagini: Vogue UK

Credits Video: British Fashion Council Official Youtube Channel

LFW – gli highlight del Day 2

La moda britannica non teme l’effetto Brexit, e continua a testa alta lungo il suo cammino di sperimentazione.

E’ difficile rinunciare ad un effetto “cartoon”, ma visti i tempi, lo si propone con toni alquanto smorzati. Non si rinuncia a colori shocking come il rosa con stampe angeliche su vestiti a manica lunga, felpe e maglioni oversize con scritte stampate e stampe che ricordano i pixel di un videogame (Ashley Williams), oppure mix di colori, accesi e vibranti, che non possono non colpire lo sguardo, il tutto declinato su crop top lucidi incrociati sul davanti,  gonne morbide longuette a pieghe e abiti patchwork, anche abbinati ad immacolate camicie (Sadie Williams).

Ma osare è il verbo dominante nella capitale britannica, quindi spazio anche ad eccessi come slip dress “effetto Barbie” con dettagli in pizzo nero a contrasto, stampe animalier su abiti dall’aria finta castigata, reti colorate su gonne e tshirt indossate come fossero abitini, abiti fluo con top sfrangiati posti sopra (Fashion East), o stampe che ricordano il mare e le sue profondità mixate a gonne in denim e camicie in tulle (Faustine Steinmetz).

Eccesso o sperimentazione? Difficile dirlo, difficile pensare di vedere look simili in giro per le strade.

A tanto eccesso si contrappone una voglia di eleganza semplice ma ricercata, fatta di abiti a righe e completi top-pantalone colorati dal vago sapore sporty (Fashion East), abiti bon ton, morbidi, costruiti da gonne ampie con tasche e top accollati con sottili colletti , tagli in vita accentuati da cinturini, abiti con stampe effetto denim con profili a contrasto, leggere trasparenze su abiti con delicate stampe floreali ( Jasper Conran), e abiti più basici, monocolori, con qualche scollature, fatti per un daywear che predilige il confort prima di tutto (Barbara Casasola).

Mixare eccesso e basic non è mai facile, ma bisogna pur tentare, e allora perché non pensare a completi oversize che mischiano colori, ruches che delimita il profilo di mini abiti, e bluse accollate dai colli alti portati volutamente in maniera disordinata ( Mother of Pearl)?

Non può mancare la seduzione, o il glam da red carpet, vista l’alta frequenza di red carpets nella capitale britannica. Spazio quindi a mini abiti che sembrano essere fatti di luci, giochi di incroci e trasparenze, scollature vertiginose e orli che creano seducenti giochi di movimento (Julien Macdonald), grosse paillettes colorate, molto anni ’80, che ricoprono abiti e crop top, abbinati pantaloni o pantaloni che sembrano d’oro fuso (House of Holland).

Mix and match: è questo il segreto.

Cristina Izzo

Credits Immagini: Vogue UK

Credits Video: British Fashion Council Official Youtube Channel

Straight-to-consumer – la grande attesa per Burberry

Così come il mondo cambia e va veloce, anche la moda cambia e va veloce. Non accettare questa verità, piacevole o no, può comportare molti rischi.

Si pecca di creatività? Non è detto. Troppe collezioni in un solo anno? Probabile. Ma è pur vero che a dettare legge non possono essere solo le case di moda, ma anche i consumatori, ed è a loro che Burberry rivolge la sua nuova strategia.

Straight-to-consumer è la prima collezione Burberry che andrà in scena in una nuova location londinese, Makers House, e sarà possibile vederla live su diverse piattaforme: da Facebook Live a YouTube, fino a WeChat.

La collezione che sarà presentata conterà 83 look, sia per lui sia per lei, e saranno immediatamente disponibili all’acquisto al termine della sfilata, sia nei negozi Burberry che online. Straight-to-consumer è quindi una collezione senza differenze di genere, menswear e womenswear sono sullo stesso piano e si confondono, e va al di là delle stagioni.

Inoltre, come accade da molto tempo a questa parte, Burberry permette la personalizzazione dei capi, rispondendo con l’attenzione per il dettaglio e l’unicità alle critiche di chi afferma che così si perde tutto il valore di una collezione.

https://www.youtube.com/watch?v=vg8KA1acaSQ

Maker House è situata all’1 Manette Street a Soho, nel cuore di Londra, e resterà aperto al pubblico per una settimana; inoltre, in associazione con The New Craftsmen, sarà aperta una mostra e una serie di attività (fra cui una presentazione delle collezioni uomo e donna di Settembre, una serie di brevi letture teatrali eseguite quotidianamente da attori, curate da Burberry e da Pin Drop, con enfasi posta sul romanzo ‘Orlando’ di Virginia Woolf, dimostrazioni di sculture, sand casting, serigrafia, pittura tradizionale con lacca, cucitura e ricamo, decorazione, calligrafia, ritratti in miniatura, passamaneria e patchwork, una lezione di storia della moda con il gruppo che si occupa degli archivi della Tradizione Burberry, che rifletterà sui momenti chiave dei 160 anni di storia del brand) a ingresso gratuito celebreranno l’artigianalità e l’ispirazione che stanno dietro la collezione.

Chi non vuole scoprire il dietro le quinte di una collezione prestigiosa come quella di Burberry?

Cristina Izzo

Credits Immagini&Video: Courtesy of Press Office

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