La Paris Fashion Week ha invertito la rotta, e quello che nei primissimi giorni era solo una sensazione, è diventata certezza: è tempo di guardare al futuro, è tempo di lasciare andare il passato. Rispettarlo, onorarlo, ma lasciarlo andare. Molti nomi vecchi sono diventati nomi nuovi per molti brand, molti sodalizi si sono sciolti e altri si sono formati.
E tutto questo cambiamento ha portato nuove prospettive per il futuro. Non ci sono confini ma ci sono contrasti, all’interno dei quali non si perde una certe verve romantica.
Maschile e femminile si fondono e confondono, tra pantaloni slim con camicie over e si alternano a gonne gipsy e lunghi abiti plissè, bustier con pantaloni da smoking, e le camicie maschili con shorts e lunghe vestaglie (Haider Ackermann), piccole giacche pulite con maniche di broccato, una maglia in seta georgette, abiti hulking con scollature e abiti stampati, indossati sia da uomini sia da donne (Andreas Kronthaler for Vivienne Westwood).
Si va ben oltre il mix and match, senza propendere verso un determinato stile qui tutto si mischia all’interno di patchwork di tessuti diversi, giacche e giacconi in denim dagli orli sfrangiati, jeans used, maxi tshirt indossati come abiti, tute che ricordano poncho e salopette d’ispirazione workwear, il tutto abbinato a maxi borse in pelle e camoscio, mocassini tempestati di jais e scarpe con tacco scultura (Acne Studios).
Lo sportswear incontra il nightwear: tessuti luminescenti illuminano le notti con attillati pantaloni abbinati a top fascianti dal mood sportivo, felpe e gonne sopra il ginocchio, corpetti con incroci di di linee che sottolineano le forme femminili (Mugler). Ma il nightwear si colora anche di stelle cuciti su svolazzante tulle che si muovono sopra body, mini abiti e scintillanti tute dal vago sapore western (Elie Saab).
Si percepisce un glamour diverso, che va al di là dell’estetica e delle tendenze. E’ l’inizio di una nuova era?
Cristina Izzo
Credits Immagini: Vogue UK