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“Il coraggio di resistere”, nel Giorno della Memoria 2013 non dimentichiamo.

Per non  dimenticare. Il 27 gennaio, Giorno internazionale della Memoria, come è stato deliberato dall’Onu con una sua risoluzione,  da anni rappresenta il momento clou del ricordo degli atroci misfatti perpetrati dal regime nazista durante la II guerra mondiale.

Milioni di uomini, donne, bambini sono stati sterminati con metodo “scientifico” nei lager nazisti, colpevoli solamente di essere diversi: ebrei, zingari, omosessuali, oppositori politici, disabili.

 Quest’anno il nucleo attorno al quale si espandono le iniziative de Il Giorno della Memoria è “Il coraggio di resistere”.

Il 27 gennaio pertanto è anche la data di un altro ricordo, quello che va rivolto alle persone che, sprezzanti del pericolo, si sono prodigate al fine di salvare da una fine ineludibile il numero più alto possibile di persone.

I nomi di Schindler, come di Perlasca, sono noti al grande pubblico, se ne è parlato, si sono fatti film.

Meno noto è invece il nome di Irena Kryzanowska Sendler (1910-2008), assistente sociale ed infermiera polacca che, a Varsavia, assieme ad altri membri della resistenza, riuscì a strappare al loro destino oltre 2500 bambini ebrei rinchiusi dai nazisti nel Ghetto.

Assieme ai suoi compagni di lotta, Irena Sendler dotò i bambini di documenti falsi e trovò per loro una sicura ospitalità presso famiglie cristiane. Arrestata dalla Gestapo, fu sottoposta a indicibile torture ma non tradì la sua missione, riuscendo a sopravvivere grazie ad un’azione dei partigiani polacchi.

A fine conflitto si prodigò per ricongiungere i bambini alle famiglie di provenienza. Inutile dire che appurò la morte della maggior parte dei genitori e parenti dei bimbi sopravvissuti.

Nel 1965 il governo di Israele ha insignito la Sendler dell’onorificenza di Giusto, conferita a chi ha salvato gli ebrei. In anni recenti Irene Sendler ha ricevuto numerosi riconoscimenti da parte del governo polacco. Lo stesso Papa Giovanni Paolo Secondo volle congratularsi con lei. Nel 2007 è stata proclamata eroe nazionale della Polonia ed il governo polacco ha avanzato al sua candidatura al Premio Nobel.

Una donna, una storia che parla di coraggio, abnegazione, senso di giustizia.

Con queste righe anche Mime vuole ricordare una delle più atroci pagine della storia di tutti i tempi.

Daniela Gallo Carrabba

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