Anno 2011: l’imprenditrice fiorentina Barbara Ricchi, rileva una piccola azienda di pelletteria e bijouterie nata nel 1987, la Giorgio Linea di Impruneta. Nelle cantine dell’azienda, erano gelosamente custoditi tutti i prototipi di cinture realizzati nel corso di venticinque anni di vita delle più note griffe mondiali.

Barbara Ricchi, per puro caso, fotografa uno ad uno ogni pezzo, inizialmente per puro sfizio, senza aver preso coscienza del tesoro del quale entrata in possesso. Solo mesi fa, una stilista di Karl Lagerfeld, le suggerisce di ideare una sorta di archivio online, dal quale gli stilisti avrebbero potuto prendere spunti per le loro future creazioni, evitando di dover girare tra le città cult per il mondo della moda, alla ricerca di oggetti vintage dai quali trarre ispirazione.

Così l’imprenditrice fiorentina ha compreso di avere per le mani un pezzo di storia della moda, dalle vecchie cinture di Bottega Veneta alla prima, quella storica di Trussardi, con il levriero : un archivio storico dove erano conservati venticinque anni di evoluzioni creative e studi tecnici della Giorgio Linea.

Battezzato My Vintage Academy questo archivio, oggi, esiste realmente e supporta per il momento duemila dei seimila prototipi della Giorgio Linea, catalogati sulla base degli elementi ispiratori (arricciato, bombatura, attacchi). Chi consulta l’archivio ha a disposizione una anteprima della foto o il disegno gratuiti, può essere acquisita l’immagine al costo di 25€ oppure, per una visione dal vivo, è possibile il noleggio della cintura, del portachiavi o della collana, ad un costo che può variare tra gli 80 e i 250€ a settimana.

Questo archivio, il primo della pelletteria, come spiega l’imprenditrice fiorentina, produttrice della cintura realizzata da Riccardo Tisci per Givenchy indossata da Madonna nell’esibizione finale lo scorso Febbraio di Superbowl a Indianapolis, permette, per esempio, ai giovani fashion designer di trarre interessanti spunti per le loro collezioni di esordio, a dei prezzi accessibilissimi. Ma il progetto vorrebbe crescere ulteriormente: Barbara Ricchi, infatti, è alla ricerca di altri archivi di colleghi pellettieri, affinché non diventino patrimoni perduti.

L’idea dunque è fare in modo che My Vintage Academy diventi un contenitore di archivi di più aziende e, magari, anche un laboratorio per insegnare le tecniche di produzione che oggi rischiano di essere perdute. “Il saper fare italiano può ancora crescere e avere un futuro – afferma l’imprenditrice fiorentina – a patto che il lavoro artigianale venga rivalutato e apprezzato: io ho due settantenni che insegnano ai giovani perché trovare personale esperto è sempre più difficile”.

Francesca Zocco Pisana