Dieci minuti di applausi con standing ovation hanno incoronato ieri la proiezione  di “Che strano chiamarsi Federico” di Ettore Scola, fuori concorso, film documentario che rende omaggio a Federico Fellini nel ventesimo anniversario della scomparsa.

Un vero evento sottolineato dalla presenza in Sala Grande del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e della signora Clio. Lunghi applausi sono stati tributati anche a Napolitano dal pubblico assiepato dietro le transenne del Palazzo del Cinema, a sancire una volta di più la popolarità del nostro Capo di Stato.

Uscendo dalla proiezione il Presidente Napolitano ha commentato: “Mi sono emozionato, conoscevo Fellini, lo sono anche andato a salutare a Ferrara nella clinica in cui faceva la riabilitazione. Persone come lui non si inventano o si desidera che tornino, se tornano torneranno“, proseguendo di seguito con un apprezzamento rivolto ad Ettore Scola: “E’ un film molto difficile, solo Scola poteva farlo, facendo rivivere le sue avventure insieme a lui. Scola e Fellini sono molto diversi fra loro come registi e temperamenti ma contemporaneamente molto vicini”.

Foto Ansa

Foto Ansa

Il film, che rappresenta il ritorno di Ettore Scola alla regia, è strutturato come un album dei ricordi.  Momenti vissuti da Scola assieme al suo amico Fellini e ricostruiti nella finzione cinematografica si alternano a frammenti, flash, spezzoni di giornali Luce, fotografie creano un racconto che si snoda lungo la loro vita.

Foto Biennale Cinema

Foto Biennale Cinema

Fellini era un insonne ed amava girovagare in macchina per Roma e dintorni assieme agli amici scoprendo scorci e angoli di mondo e di vita che poi riecheggiavano nelle sue pellicole.

Tra gli amici anche Ettore Scola conosciuto nei primi anni ’50 presso la redazione del Marc’Aurelio, famosissima rivista di satira presso la quale Federico Fellini disegnava vignette.