Chanel sogna l’India, verrebbe da commentare guardando il pre-fall 2012 della casa di moda francese, intitolata “Metièrs d’Art Paris-Bombay”. Ma non si limita a sognarla: la corteggia, la circonda e la fa sua. Così vediamo, una dopo l’altra, le modelle sfilare sulla passerella come tante piccole perle a metà tra Oriente e Occidente. La raffinatezza del gusto francese si mescola alla sensualità e al calore tipici della penisola orientale: vediamo donne dalle fattezze pienamente nordiche ornarsi di perle e diademi indiani, intrecciarsi i capelli alla maniera delle compagne e rivali, che invece sfilano indossando tipici capi europei.

La sfilata è certamente ispirata alla tradizione del colonialismo e dell’imperialismo europeo, fiorita a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, di cui ci hanno parlato tantissimi autori del periodo: fra tutti, come non citare Jules Verne, autore del celeberrimo romanzo “Il giro del mondo in 80 giorni”, che narra le imprese di un signore londinese, Mr. Fogg, che scommette con i suoi amici 20.000 sterline, promettendo di riuscire a fare il giro del mondo in soli 80 giorni. Al di là della trama, tipica dei romanzi vittoriani di fine Ottocento, il romanzo è degno di nota perché crea un effetto straniante tra i protagonisti, tipici personaggi inglesi, e gli ambienti che attraversano, così esotici e lussureggianti. Un effetto che disorienta, che stordisce, e che però contemporaneamente appassiona: proprio come Chanel, Metièrs d’Art Paris-Bombay pre-fall 2012.

Elena Crispino