“Reinterpretare la moda da giorno delle donne di oggi e conferirle un’aria grandiosa, quasi regale”, sono queste le parole di Miuccia Prada per descrivere la sua nuova collezione Autunno Inverno 2012-2013. La femminilità della donna Prada consiste nell’ avere un approccio femminile dei capi maschili che, per la prossima stagione, sono stati reinterpretati in molte forme, modificando il taglio che, in questo caso, è più aderente al corpo della donna. Gli abiti da sera sono molto particolari, perchè composti da un cappotto senza maniche che si apre sotto il seno, da abbinare, a dei pantaloni slim-fit che si allargano man mano alla caviglia. Lo scopo di questa inversione dei sessi? Valorizzare la figura della donna che vuole attirare l’attenzione, in maniera sensata, intelligente e pacata. L’utilizzo degli indumenti maschili, come il frac, la giacca militare e lo smoking, vengono addolciti dai colori (viola, arancio, nero o ocra) e dalle spettacolari fantasie geometriche. Notevoli sono le fantasie color ocra che, pensate per addolcire la silhouette femminile, hanno l’effetto contrario, perchè statiche, seriose ed estremamente classiche.

Osservando accuratamente gli accessori della collezione si vede, con chiarezza, l’intento di Miuccia di proporre serietà, professionalità e rigore.  Queste nobili intenzioni di Prada non saranno, per caso, una metafora della società odierna che non si basa più sui principi cardine della stessa umanità quale la serietà, il rispetto e il rigore? Non lo so. Miuccia Prada forse sì! Oltre a questa mia riflessione, volevo farvi riflettere sull’ enorme rigore che c’è in questa collezione, infatti, gli abiti con la fantasia vengono abbinati a borse e scarpe con la medesima e, i capi non-fantasia, vengono abbinati, meticolosamente, ad altri accessori, senza sbilanciare la personalità della donna Prada che, volente o nolente, non si mostra al pubblico com’è, perchè è sempre alla ricerca di serietà e rigore interiore. La semplicità trova originalità ed eleganza nella linea che fa spiccare la “regalità” in ognuno di noi.

Ivan Allegranti