Questa settimana si è svolta Art Basel Miami, una delle più grandi fiere artistiche del mondo che,  dal 5 all’8 Dicembre 2013,  raduna artisti, galleristi, collezionisti, designer e celebrità da ogni parte del globo.

Edizione invernale della Fiera di Basilea, la gemella americana cerca di delocalizzare l’arte e di creare un contatto diretto fra collezionisti ed artisti emergenti grazie a 250 gallerie, una trentina di paesi in esposizione e una sequela di parties senza fine.

L’evento più cool della settimana è stata la serata inaugurale del White Cube, organizzata da Jay Joplin, il proprietario della White Cube Gallery di Londra, e da Nick Jones, CEO della Soho House.

Fra gli ospiti Russell Simmons, Chelsea Handler, Damien Hirst, Lady Victoria Hervey, Andre Balaz, Jeffrey Deitch, Andre Saraiva e Tracey Emin.

Affollata anche la serata in onore di Emin, con la mostra Angel Without You, un’enorme installazione con luci al neon, organizzata dal MoCA, che esplora la relazione dell’artista YBA (Young British Artists) con il neon, che è iniziata con le prime opere. La presenza di Cindy Crawford ha attirato molti sguardi ed obbiettivi, quando è apparsa ad ArtMiami, insieme al marito Randy Gerber, per la serata inaugurale del fotografo di moda Marco Glaviano.

Quest’ultimo è stato inoltre protagonista di una “provocazione d’artista” scattando foto a raffica dei paparazzi presenti.

 L’after-party della Born This Way Foundation di Lady Gaga ha radunato celebrities nell’anfiteatro di un hotel di Miami dallo stile un po’retrò, dove un enorme lampadario sorvegliava la pista da ballo animata fino alle prime luci del mattino.

Last but not least l’evento organizzato dai fondatori di Grey Area, Manish Vora e Kyle DeWoody che hanno lanciato la loro nuova artist edition di materassini da yoga con una festa in un attico al Delano e un “informale” barbecue party.

È veramente incredibile come Miami, crocevia di culture del Nord e sud America, lingua di terra popolata da salutisti e bisturi, possa trasformarsi grazie a questa fiera internazionale. Improvvisamente South Beach si riempie di artisti e collezionisti vestiti finto casual che creano ingorghi e file davanti ai migliori hotel e ai migliori padiglioni.

Qui pare che la crisi non sia mai arrivata e i prezzi dell’arte sono sempre più in salita, le opere sempre più esclusive. Fra gli artisti più in vista di questa edizione troviamo  Jeff Koons e Anish Kapoor.

Il calendario prevede di tutto, dalle manifestazioni più abbordabili come Nada, Pulse o Scoop dove andare a scovare giovani talenti in gallerie di qualità (come la connazionale Federica Schiavo) fino a mostre museali come quella di Piort Uklanski al Bass Museum davanti al parco delle sculture e perfomance live di Art Basel Public.

La rappresentanza italiana non manca in quello che è stato definito, dallo stesso direttore Marc Spiegler, “il festival di Cannes Americano” per la sua rilevanza nel calendario degli eventi mondiali. Da citare il progetto alla galleria di Massimo de Carlo di John Armedler che ricopre con disegni e carta da parati le pareti dello stand, senza però sovrastare gli altri artisti presenti oltre ad un piccolo Enrico Castellani del 61, parte della collezione di Betty Parson ed esposto nell’unica mostra dell’artista negli Stati Uniti.

Elisabetta Benassi, uno degli artist della galleria Magazzino di Roma, ha creato un allestimento sul tema del rapporto sociopolitico America-Mondo.

Per quanto riguarda la presenza della moda, ci ha pensato Fendi che dal 2008 è pioniera dell’inserimento fashion all’Art Basel. L’installazione di quest’anno si intitola Metamorphosis e vede il marchio romano far coppia con l’inimitabile Maria Pergay, l’artista di origine russa, naturalizzata francese, che ha fatto dell’acciaio inox il proprio ingrediente speciale per cabinet intarsiati e poltrone polimateriche.

Il simbolo di questa edizione di Art Basel Miami si chiama Little Sun,  progetto dell’artista Olafur Eliasson in collaborazione con l’ingegnere Frederik Ottesen presentato dalla Fondazione Bayler. Si tratta di una piccola pila ricaricabile a forma di sole ideata per portare luce ai miliardi di persone nel mondo che non hanno accesso all’elettricità. Forse un paradosso considerando il luxury style imperante nella fiera e il sole abbagliante della Florida, forse un controsenso, o forse la semplice ecletticità che è di per sé caratteristica intrinseca dell’arte contemporanea?

Immagini: Vogue.it. Da Sinistra a Destra: Lady Gaga Party; Tracey Emin al Moca Ex; Marco Glaviano, Stephan Keszler, Cindy Crawford e Rande Gerber; Opera di Jeff Koons; Art Basel Public; Allestimento di Elisabetta Benassi