Molti in questi giorni mi hanno chiesto quale fosse stata per me la migliore scelta/abbinamento tra sfilata e cornice musicale di questa meravigliosa Milan Fashion Week. Devo dire che le vostre richieste così insistenti ma sempre gradite, mi hanno davvero spinto a spulciare con occhio e, ovviamente con orecchio clinico tutte le varie collezioni. La scelta devo ammettere è stata ardua. Sarebbe impossibile decretare un unico vincitore, per questo vi riporto la mia classifica personale.

Iniziamo con Prada. Ho molto gradito il suono minimalistico brevemente interrotto da qualche parentesi di suoni di sintetizzatore un po’ più acuti. Poche sfilate sono riuscite a trasmettermi quel senso di leggerezza, di benessere, di tranquillità interiore necessari a concentrarsi per godere al meglio uno show. Scelta non troppo pretenziosa, lineare ed efficace. La medaglia d’argento spetta a Emilio Pucci. La sfilata ci sorprende con un tema trionfale, con cadenza militante, i passi delle modelle non fanno caso al ritmo e il risultato è paradossale, benché piacevole. L’atmosfera si rilassa con un tema più limpido e non a caso anche i colori degli abiti passano dai motivi più scuri a quelli più chiari. Una voce femminile, calda e tremante ci fa ritornare al tema iniziale, questa volta alleggerito da ritmi meno marcati.

Il podio spetta indiscutibilmente a Dolce & Gabbana, e il motivo è semplice: storia, arte, poesia, folklore, bellezza, estro, maestria, raffinatezza, gusto, classe che trovano il luogo per esprimersi nella sfilata Stefano e Domenico. La colonna sonora di questa sfilata sposa perfettamente novità e tradizione, ispirazione e nostalgia. Sono inconfondibili la voce di Luciano Pavarotti, artista unico invidiatoci da tutto il mondo, il sentimento festoso del folklore italiano, la passione per la moda e per la giusta cornice musicale e scenica. Un trionfo magico, che altro?

Marco de Filippi