“La fashion week sta diventando uno zoo”: queste le parole di Caterine Bennet, vice presidente senior e manager della IMG Fashion Events and Properties, cuore dell’organizzazione della New York Fashion Week.

Amare parole, probabilmente necessarie, alla luce di quanto è accaduto nelle scorse stagioni alle sfilate: posti in prima fila per centinaia di blogger, standing per giornalisti e buyers.

Sebbene nessuno metta in discussione che il potere della moda sia a portata di blog, è stato annunciato che per questa edizione gli accrediti e gli inviti per i cultori del fashion fai da te sono stati drasticamente diminuiti, almeno del 20%. La Grande Mela ridimensiona gli spettatori delle sfilate, sulla scia di quanto già è stato fatto per la Fashion Week di Londra.

L’intento, come ha spiegato la stessa Bennet, è quello di riportare la NYFW all’esclusività di un tempo, ridando il giusto spazio agli addetti ai lavori.

Ovviamente non saranno esclusi gli ormai potentissimi reali del web, a cui anche il fashion system non ha potuto che arrendersi. Un posto in prima fila per Brianboy o Miss Ferragni probabilmente salterà sempre fuori.

Al momento, ancora lontana da questo tipo di politica sembra essere Milano, disertata spesso da vari fashion editor, dove i blogger fioccano nelle prime file, mentre i giornalisti hanno difficoltà a vedere le passerelle. Unica voce fuori dal coro è quella di re Giorgio Armani, che tiene le porte delle sfilate chiuse ai non addetti ai lavori. Ma Lui è l’unico.

Immagini: zimbio.com