Colorata, anni trenta, borghese, sportiva, moderna, lolita, collegiale, immaginaria e onirica, questa è la donna della Fashion Week Parigina.

Settimana che continua in un misto di emozioni che si alternano tra passato e futuro passando per l’arte, l’unica vera dea, insieme alla moda, di questo evento.

Tra cinema e pittura, fotografia e alta sartorialità è stato presentato un mix che offre spunti all’immaginazione, rompendo le barriere spazio-temporali nelle quali spesso l’essere umano si rinchiude.

Non presenta semplicemente stilisti o abiti da indossare, Parigi 2014, ma piccole e grandi opere d’arte che rompono gli schemi, destreggiandosi in un nuovo concetto di donna, tra ieri, oggi e domani.

Luce è la parola d’ordine della nuova collezione di Pedro Lourenço con la sua donna avvolta in lamé per trasmettere e avere una nuova immagine e riflesso.

Gonne di pelle, zip laterali e cappotti trasformabili, per una donna lucente e ‘reversibile’.

Continua, da parte di Kenzo l’omaggio al regista onirico per eccellenza, David Lynch, che per l’occasione ha co-firmato la sfilata. Aria di Twin Peaks in passerella, nella quale non sfilavano modelle ma, “creature strumento” che impersonavano lo stile Lynch in tutta la sua essenza.

Sensuale ma robotica, invece, la donna Andrew Gn, con le sue stampe a colori, lasciando, a volte, perplesso lo spettatore.

Non robotica ma spaziale, la collezione di Maxime Simeons, che ci rimanda al cinema kubrickiano con abiti da “2001 Odissea nello Spazio”, ma in versione ‘glacialmente’ glamour dove spazio e tempo s’incontrano per creare una nuova dimensione.

Céline presenta una donna che rivive le passioni degli anni ’30, con uno stile morbido e sartoriale con i suoi cappotti e le lunghe maglie. Chiusure a doppio petto e tagli asimmetrici che ricordano lo stile surrealista delle correnti del periodo.

Tuniche arabeggianti per lo stilista libanese, Maison Rabinah Hayrouz, che passa dal nero al colore giocando con i drappeggi.

Chloé presenta una donna calda e un po’lolita, delicata e avvolta in camicie di seta rosa, ma anche un po’trasgressiva con i suoi stivali mozzafiato.

Una donna lineare e minimal per lo stilista svizzero Akris.

Trasparenze, giocate, su vedo e non vedo, dove la fantasia parla alla razionalità. Givenchy ci presenta una donna dallo stile borghese, alta sartoria con stampe e richiami allo sport.

Ricami e ghirigori da Stella McCartney, per una donna energica, come le sue modelle, che a fine sfilata hanno accompagnato le musiche ballando.

Mentre, Sacai, porta in passerella una collezione colorata, femminile e contraddistinta da abiti dai profondi spacchi.

Atmosfere zebrate per Giambattista Valli, cui contrappone anche una donna romantica avvolta da stampe di rose.

Manuel Ungaro presenta pantaloni larghi, cappotti ingombranti e vestiti con piccole rose. Pelli e veli, tra nero, blu psichedelico e rosso.

Tra spacchi mozzafiato e sfumature intriganti, vestiti dal color amaranto per la donna di Elie Saab. Anche qui non mancano i fiori, ma il pizzo ammalia.

Rosso scozzese, paillettes, un po’collegiale e un po’cattiva ragazza, la collezione di Saint Laurent, presenta una giovane donna, dallo spirito tipicamente francese nelle sue varie evoluzioni adolescenziali, da Pierrot a Cappuccetto Rosso, senza dimenticare il rock, ma sempre con stile.

Immagini: Style.com.  Da sinistra a Destra: Pedro Lourenço, Kenzo, Andrew Gn,  Maxime Simeons, Céline, Maison Rabinah Hayrouz, Chloé, Akris, Givenchy, Stella McCartney, Sacai, Giambattista Valli, Manuel Ungaro, Elie Saab, Saint Laurent.