Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo“.

Inizia così l’Anna Karenina di Lev Tolstoj, e nel mondo della moda questa frase può essere facilmente applicabile alla famiglia Gucci. Negli ultimi giorni, è stato reso noto che la vedova di Maurizio Gucci verrà scarcerata e vorrebbe lavorare nell’azienda di “famiglia”.

Nel 1988, Patrizia Reggiani, all’epoca moglie dell’erede della nota label, fu condannata per aver commissionato l’omicidio del marito, nonostante lei continui a negare la propria estraneità ai fatti per i quali è stata condannata. Negli ultimi tempi la signora Reggiani ha riaffermato la volontà di lavorare per Gucci, in quanto sente “ancora di più il legame con la famiglia”.

Pur avendo dichiarato in passato di non aver mai lavorato e non avere alcuna intenzione di farlo, la signora “Gucci” sente di avere le carte in regola per dirigere la nota maison italiana, poiché, a suo dire, “per anni è andata a fare shopping in tutto il mondo, viene dal mondo della gioielleria ed è a quel mondo che vuole tornare”. E ci è tornata da quando, recentemente, è stata assunta part time da un negozio di gioielli a Milano.

La parola passa a François-Henri Pinault, CEO della Kering, multinazionale che vanta, oltre a Gucci, numerosi marchi di fama internazionale tra cui BrioniSaint Laurent, Bottega Veneta, Stella McCartney e Alexander McQueen: tornerà una “Gucci” a dirigere l’azienda di famiglia?

Immagine: Vogue Uk. Nella foto, Patrizia Reggiani.