La festa del lavoro è dedicata, da ormai quasi due secoli, ai lavoratori di tutto il mondo. Il lavoro è un arricchimento della persona che, bene o male, soddisfa i nostri animi e le nostre aspirazioni alimentando sempre la nostra intelligenza. Nel mondo della moda il lavoro è un elemento fondamentale: tutti lavorano incessantemente, bene e senza un attimo di riposo. Vorrei dedicare questo mia festa del lavoratori alle sarte degli atelier di moda che, come dei piccoli Michelangelo, modellano, cuciono e perfezionano gli abiti da sogno che vediamo durante le passerelle dell’Alta Moda parigina. Avete mai considerato loro come membri importantissimi di ogni marchio di moda? Avete mai calcolato loro nella fase progettistico-creativa di una collezione? Insieme lo faremo in poche righe.

Ogni collezione nasce da un mood, da un’idea ispiratrice e da tanti altri fattori. Lo stilista idea nella sua mente gli abiti che vuole creare e, o sotto il suo ingegno o tramite i disegnatori, vengono creati i primi schizzi della futura sfilata- collezione. Finiti questi, tutto passa in sartoria dove le sarte incominciano a creare i cosiddetti carta modelli: i modelli delle varie parti che compongono l’abito che, solo in un secondo o terzo momento, verranno cuciti insieme alle stoffe scelte dal designer. Dopo i carta modelli che, ricordiamo, vengono fatti su una specie di carta velina, si passa alla realizzazione delle prima prova ovvero, la realizzazione dell’abito su una tela dura ed assolutamente poco pregiata. Sarà lo stilista, dopo aver visto la” bozza” dell’abito in questione, a constatare se è di suo gradimento o meno. Nel caso in cui non lo fosse, il tutto dovrà essere rifatto. Questa procedura deve esser eseguita per tutti gli abiti e solo allora il Creativo potrà scegliere, insieme alla Première, la capo sarta, la stoffa più idonea per ogni capo. Da questo istante, le sarte lavoreranno incessantemente, giorno e notte, alla creazione degli abiti che, ricordiamolo, se non sono di gradimento dello stilista, devono essere rifatti ex novo. Cuciti gli abiti, normalmente ci vogliono dalle 120 alle 2000 ore di lavoro per ogni outfit di Couture, questi vengono indossati dalla modella che lavora in stretto contatto con la casa di moda in questione. Sulla vera e propria mannequin viene quindi svolto una buona parte del lavoro delle sarte che cuciranno, sistemeranno e perfezioneranno l’outfit. Dopo tutte queste prove, fare e rifare, aggiustamenti ed accorgimenti, durate oltre due settimane, si incomincia a provare gli abiti sulle modelle che poi sfileranno in passerella. Tutte le sarte dell’Atelier  hanno fatto, nei 5 giorni prima della sfilata, l’alba lavorando senza tregua. Ricordiamoci però, che solo la Premiere e poche addette altamente specializzate, saranno nel backstage dello show a controllare che tutto sia perfetto.

In poche righe ho cercato di descrivervi il compito delle sarte di un qualsiasi atelier che, molto spesso e dico, purtroppo, vengono dimenticate da molti. Il loro lavoro è incessante, difficilissimo, estremamente faticoso e, soprattutto, richiede una concentrazione elevatissima. Basta sbagliare una semplice cucitura e tutto è da rifare! Spero di non avervi annoiato ma mi sembra alquanto doveroso fare un tributo a coloro che ci fanno sognare la Moda.

Ivan Allegranti