Durante l’evento Stefano Ricci alla Galleria degli Uffizi, mi è stata data l’opportunità di intervistare, seppur per breve tempo lo stilista fiorentino. La nostra intervista è incominciata in modo del tutto particolare infatti, il fattore comune che ci ha fatto entrare subito in sintonia, è stata la sigaretta. L’intervista quindi è durata “giusto il tempo di una sigaretta”.

MIME: Signor Ricci, che intende per lei con la parola “lusso”?

STEFANO RICCI: Il lusso è bere un bichier d’acqua in mezzo al deserto, l’amore o l’amicizia. Il lusso non è materiale ma sta nel nostro cuore. Il lusso nella moda non esiste più dall’11 settembre 2001 quando, oltre alla strage delle torri gemelle, gli americani incominciarono ad utilizzare questo termine a sproposito. La stessa cosa sta accadendo per il vocabolo “eccellenza”: tutti lo usano, anche se, in realtà, non sempre questo vocabolo è appropriato.

MIME: Qual è quindi il suo scopo?

STEFANO RICCI: Il mio scopo è quello di creare degli abiti lussuosi ma soprattutto il far divertire il cliente nell’acquisto. È questo quello che mi appaga più di tutto, vedere il cliente contento di ciò che ha acquistato e quindi soddisfatto del mio operato.

MIME: Grazie Mille Signor Ricci.

STEFANO RICCI: Grazie a Lei.

Ivan Allegranti