La giuria internazionale composta da Eva Mattes, Nikolaj Nikitin e Oliver Rauch ha deciso di premiare CHRIEG di Simon Jaquemet come miglior film e di attribuire due menzioni speciali a HEDI SCHNEIDER STECKT FEST di Sonja Heiss e WIR SIND JUNG; WIR SIND STARK di Burhan Qurbani.

CHRIEG, la storia di ragazzini aggressivi ed in eterno conflitto con il mondo ” ci ha colpito ,- queste le motivazioni della giuria –per il metodo di narrazione stringato e secco del mondo senza luce, senza amore e pieno di conflitti attorno al protagonista Matteo. Questo debutto di Simon Jaquemet è stato coraggioso e rischioso, ma ben indirizzato verso un protagonista che con energia ha retto il suo gioco. Le inquadrature rozze e sporche non ci hanno piú abbandonato, così come la soffocante atmosfera della città e dei dintorni ci hanno avvolti nell’isolamento di Matteo, per il futuro del quale però, alla fine, il regista riesce a trasmetterci speranza”.

Il film  Hedi Schneider steckt fest di Sonja Heiss ha avuto una menzione speciale per la strepitosa interpretazione della protagonista Laura Tonke, che con divertente naturalezza ci coinvolge nella profonditá emozionale del suo personaggio.Anche il film “Wir sind jung, wir sind stark “del regista figlio di rifugiati afgani Burhan Qurbani ha ottenuto una menzione speciale” per la bravura non solo tecnica di un regista che, solo alla sua seconda opera,  ha saputo raccontare al pubblico un tema sociale difficile, che spazia oltre la storia raccontata” .

La giuria internazionale composta da Annina Wettstein, Andrea Rielli e Tiziana Aricò ha deciso di premiare DIE BÖHMS del regista Maurizius Staerkle Drux come miglior documentario e di attribuire una menzione speciale a “I want to see the manager” di Hannes Lang.

Di seguito le motivazioni della giuria: “La saga dei “Die Böhms” intreccia con efficacia diverse prospettive nello stesso grande ritratto. Siamo di fronte ad un documentario in cui trovano posto non solo la storia di un’epoca dell’architettura ma anche quella di uomo, di una famiglia, di tre generazioni mentre sullo sfondo si stagliano chiari gli echi dei mutamenti sociali ed economici del nostro tempo. Soprattutto al regista è riuscito di tradurre la dimensione dell’architettura in un linguaggio filmico convincente. Disegna, con estrema sensibilità, la storia di un uomo nell’ultima fase della sua vita, allegoria di un’Europa che ha il suo momento di massima gloria alle spalle e si affaccia su un futuro incerto, simboleggiato fra l’altro dalle vicende cinesi di uno dei figli. La giuria premia quindi la compattezza del progetto, simile a quella degli imperiosi edifici di Gottfried Böhm, e il talento di un regista giovane ma già perfettamente conscio della misura adatta agli scopi che si prefigge. ”

Una Menzione speciale per la creatività ha meritato “I want to see the manager” di Hannes Lang apprezzato particolarmente per la capacità di raccontare il mondo globalizzato.

A “Lila” di Carlos Lascano, Spagna 2014 è stato assegnato il Premio del pubblico “Città di Bolzano, il cortometraggio vincitore della sezione NO WORDS , una storia originale, piena di ottimismo, che unisce finzione ed animazione.

 

Immagini: Courtesy of Press Office