Il sottotitolo esprime appieno il punto di vista inedito di questa mostra, ovvero come il grande maestro del Rinascimento abbia illuminato, attraverso i suoi disegni, come raggi di sole, le arti applicate.
La mostra – grazie all’esposizione di oltre 130 opere – intende accostarsi alla geniale personalità di Raffaello da un punto di vista inconsueto e imprevedibile, vale a dire illustrando soprattutto il suo impegno creativo verso le arti applicate, che tradussero nelle rispettive tecniche le prodigiose invenzioni figurative del grande Urbinate.
La prima parte della mostra è pensata per evocare, grazie ad una scelta di magnifici dipinti, il racconto della vita di Raffaello, dagli anni della sua formazione artistica alla sua prima maturità.
L’esposizione si apre con una serie di stupende opere dei maestri che hanno avuto un ruolo fondamentale nel suo primissimo percorso artistico: il padre Giovanni Santi, Luca Della Robbia, il Perugino, il Pinturicchio e Luca Signorelli. A queste si affianca una scelta di preziosi dipinti giovanili di Raffaello.
Uno spazio importante è dedicato alle incisioni tratte dalle opere di Raffaello che già nel corso del Cinque e Seicento costituirono il veicolo privilegiato per la diffusione e la conoscenza in Italia e nel resto d’Europa delle sue straordinarie creazioni figurative.
E’ proprio grazie allo straordinario successo delle incisioni da Raffaello che innumerevoli artefici, a partire dal primo quarto del Cinquecento, si impegnarono nella realizzazione dei progetti grafici del Sanzio mediante tecniche diverse: scultori, fonditori, ceramisti, mosaicisti, intagliatori, armaioli.
La mostra presenta questa straordinaria ricchezza di materiali e tecniche: in particolare, adeguata rilevanza è dedicata alla maiolica “istoriata” cinquecentesca per la cui nascita e sviluppo l’influenza di Raffaello ha svolto un ruolo fondamentale, prodotta dalle botteghe di Casteldurante, Pesaro, Gubbio, Urbino e poi di Faenza, Deruta e di altri centri minori.
Inoltre cristalli di rocca, placchette in metallo, smalti, vetri, armature e intagli lignei, tra i quali una delle splendide porte delle Stanze Vaticane concorrono a documentare l’eredità artistica dell’illustre Urbinate.
Il racconto della mostra si snoda dunque attraverso temi e imprese pittoriche che restituiscono la grandezza di Raffaello come ispiratore di stili e modelli iconografici, vero e proprio Sole delle Arti: uno dei soggetti principali con il quale l’artista è solitamente identificato è quello della Madonna col bambino, illustrato in mostra dalla celebre Madonna del Granduca della Galleria Palatina di Firenze.
Raffaello fu particolarmente attento anche all’arte dell’oreficeria e dei mosaici, per i quali fornì disegni e progetti per la realizzazione di opere e manufatti.
La mostra si conclude con la sezione più spettacolare dedicata alla creazione degli arazzi. Nel 1514 la commissione da parte di Leone X del disegno dei cartoni (oggi al Victoria and Albert Museum di Londra) per la realizzazione degli arazzi della Cappella Sistina, fu un’impresa quasi paragonabile a quella delle Stanze Vaticane per Giulio II: Raffaello nell’occasione offrì un contributo alla “pittura di storia” per alcuni rispetti più significativo di quello degli affreschi.
Reggia di Venaria, Sale delle Arti. Venaria Reale, Torino
dal 26 settembre 2015 al 24 gennaio 2016
Immagini: consorzio la Venaria Reale
Comments by Francesco Diliddo