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A Milano, la fashion week sta volgendo a termine, ma le sorprese dalle passerelle, soprattutto quelle dei grandi nomi della moda mondiale, non smettono di stupire.
Bottega Veneta, riconosciuta per il minimalismo di Tomas Maier, presenta una collezione dall’allure forte e mascolino. I colori sono vivi, i tagli lineari, essenziali ma interrotti da giochi cromatici. Niente abiti lunghi per la sera, ma l’eleganza viene intesa in maniera sobria e dominante, quindi, con tailleur a giacca doppiopetto e pantaloni mascolini.
Roberto Cavalli si ispira alla Cina, interpretandola in una visione post modernista e super sexy. Pantaloni, shortdresses e abiti da sera si susseguono in pedana richiamando tutti i temi cari della griffe (stampe, fiori e giochi di colore).
Vestibilità è la parola chiave per Jil Sander che gioca sui contrasti fra ordine e disordine. I tagli sono essenziali ma comodi e pratici. Particolari i giochi di color blocking che, armoniosamente, non distolgono e non disturbano la figura femminile.
Per Peter Dundas invece, la sfilata di Emilio Pucci, segna il suo addio alla maison che, in sei anni, da quando ha preso in mano lui le redini, è cresciuta notevolmente diventando un cult per fashionisti ed addetti ai lavori.
Per il prossimo inverno Dundas richiama il suo heritage stilistico in passerella: stampe black and white (con i segni dello zodiaco), i pantaloni di velluto, le frange e lo stile iper sexy che ha caratterizzato la casa negli ultimi anni. La palette cromatica è vivacissima ed interessanti sono i giochi di pattern e di colori per shortdresses e cappotti.
Aquilano Rimondi punta sul neo minimalismo dello Stijil. In passerella sfilano abiti morbidi, puliti e, forse, troppo essenziali. Elemento decorativo l’argento che ravviva la collezione dandone uno spirito forte, ma senza eccessi. Piacevoli i giochi di trasparenze che rendono più femminile la donna presentata dal duo Tommaso Aquilano e Roberto Rimondi.
Eleganza forte, decisa e nuova per la sua vivacità/unicità è quella presentata da Marni che gioca, come Gucci, sul trend del “no gender no sex” appropriandosene in maniera autorevole ma facendo trapelare, in molti casi, la netta distinzione fra azzeramento dei connotati sessuali femminili ed una sensualità molto intellettuale (vedi il vestito rosso uscito in passerella dalle linee morbide e sinuose che ingentiliscono la figura femminile). Cappotti, short dresses e long dresses si distinguono per le linee nette.
Da Salvatore Ferragamo, alla cui guida vi è Massimiliano Giornetti, vanno di moda le geometrie, i giochi di simmetrie e di asimmetrie. Capo principe della sfilata il poncho che diventa arma di seduzione ma anche di protezione. I colori sono forti ma non vivaci. I pattern geometrici creano insolite figure che richiamano il futurismo italiano. Le gonne sono in pizzo o con le frange e, per la sera, abiti iper sexy dai mille colori, di certo un must have.
Immagini: Style.com; Imaxtree.com
Comments by Ivan Allegranti
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