Nelle sale affrescate della Chambre de Commerce et d’Industrie di Parigi, Naomi Campell, la venere nera delle sfilate, torna a cavalcare le passerelle della haute couture parigina per Atelier Versace, una vera e propria celebrazione del “glamour” in tutta la sua essenza.

“Adoro il glamour ricercato e il fascino del bianco e nero, un’ epoca in cui ogni dettaglio era semplicemente perfetto”: questa frase è una sintesi dell’anima ispirazione, del mood di Donatella Versace.

Sigillo di questo disegno è la preziosa partecipazione di Naomi Campbell, regina impertinente e assoluta delle sfilate, inequivocabile incarnazione di fascino, eleganza, sensualità e seduzione che incalza sulla passerella indossando un miniabito nero che si compone di teli profilati da ganci metallici slacciati costellati di strass taglio diamante.

Lo scintillio, la luce, sono la novità della Maison Versace, di abiti fatti squarci di tessuto impreziositi di paillettes, Swarovski, che fanno intravedere i pizzi della lingerie e dei bustier. E ancora abiti sinuosi, abiti da sirena, costellazioni di pietre, mosaici impazziti di paillettes, pizzi, reti intrecciati con pelliccie. La donna è felina ma al contempo delicata e fragile.

Il progetto si completa in una sala adiacente con la presentazione della collezione di Versace Atelier Alta Gioielleria, dove ancora una volta lo sfarzo, il lusso gridato dalla Medusa, viene solennizzato da collane tempestate di pavé di diamanti, anelli e bracciali coi simboli del marchio, orecchini con lunghi pendenti geometrici.

Non meno prezioso è il parterre di star presenti all’evento per festeggiare il successo di Donatella Versace come Uma Thurman, Mena Suvari, Zachary Quinto.

 Francesca Zocco Pisana