Bulgari ha raggiunto un accordo amministrativo con l’Agenzia delle Entrate di Roma. Il marchio di gioielli italiano, ora controllato dal gruppo LWMH, comunica di essere giunto alla decisione di “chiudere la controversia con il versamento di 28 milioni di euro per imposte e sanzioni per un totale di 42 milioni, evitando così un lungo ed oneroso su una questione interpretativa obiettivamente incerta”.

Grazie all’accordo stipulato con il fisco, la maison Bulgari risparmia quasi il 50% della somma dovuta versando 30 milioni di euro per l’evasione fiscale che aveva portato al sequestro cautelativo di beni per 55 milioni di euro.

Lo sconto effettuato dal Fisco è stato reso possibile dall’applicazione della vigente normativa sull’ammissione di colpa da parte dell’azienda.

Per quanto riguarda il fronte penale, sembra che Paolo e Nicola Bulgari, Francesco Trapani e Maurizio Valentini, rispettivamente ex e attuale rappresentante legale della società italiana “Bulgari”, siano tra i 13 indagati per dichiarazione fraudolenta mediante espedienti di evasione fiscale, avendo finalmente ammesso di aver omesso all’Agenzia delle Entrate ben 3 miliardi di euro ottenuti tramite le società estere.

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