Tra le tante commemorazioni della Prima Guerra Mondiale la più originale è stata senz’altro “Cafè Chantant :1915-1918 la musica, la poesia, la satira”.
Nata da un’idea di Carlo Montanaro con i materiali del suo archivio e dalla ricerca di Roberta Reader, l’Associazione Culturale Musica Venezia ha presentato il 15 novembre, nel bellissimo palazzo Franchetti, una produzione multimediale – musica, arte, poesia, cinema-, per sensibilizzare le coscienze sugli orrori della guerra, con un focus sull’esperienza italiana.
In Italia molti, convinti dalla propaganda che la vittoria fosse imminente, inconsapevoli della realtà della guerra, andavano a divertirsi nelle atmosfere dei Cafè Chantants e questo spettacolo mette in relazione il mondo spensierato dei Cafè Chantants con quello della Grande Guerra, percorrendo l’evoluzione del conflitto, dalla dichiarazione di Filippo Tommaso Marinetti, dall’enfatico discorso di D’Annunzio alla cruda verità sugli orrori e le devastazioni descritte da Egidio Canepari nel suo Diario di un Fante.
Canzoni e musiche famose, tra le tante cito “Era di maggio”, Spingule Francese”,”Ciribiribin”, “O surdato innamorato”, “Addio Tabarin “, eseguite da Gerardo Balestrieri e Paola Fernandez Dell’Erba, le macchiette di Petrolini e Fregoli, le poesie dei Futuristi e quelle di Ungaretti, recitate dall’attore Michele Guidi, proiezioni di immagini tratte dai più famosi Cafè Chantants di Roma e Napoli, dipinti, poster hanno fatto rivivere il periodo che, per quelli non coinvolti nella guerra, era ancora la Belle Époque.
Il numeroso pubblico, invitato da Adriano Iurissevich, narratore e regista dello spettacolo, a ricreare l’atmosfera allegra e spensierata del Cafè Chantant, ha manifestato il suo entusiasmo fischiando, applaudendo con mani e piedi e cantando insieme alla soubrette.
Ma mi piace concludere con le parole di Roberta Reeder, Direttore Artistico della suddetta associazione:” la commemorazione della Prima Guerra Mondiale dovrebbe fare in modo di amarci l’un l’altro e rispettarci, perchè se così non fosse, se non è il Dio che ci distruggerà, noi elimineremo noi stessi.”
Immagine: associazionemusicavenezia.it
Comments by Maria Eugenia Panzera