Al Grand Palais oggi si respirava un’aria diversa. Più che a Parigi, entrando nelle vaste sale, si aveva l’impressione di essere in uno dei grandi casinò di Monaco. Da qualche anno, le ambientazioni scenografiche delle sfilate di Chanel Haute Couture, e non solo, tendono a portare il pubblico in posti diversi da dove si trovano attualmente; in questo, per la precisione, al Chanel Cercle Privè.
Defilate dal centro al cune slot machine, mentre al centro della passerella un enorme tavolo da black jack occupava il posto d’onore, ed è li che gli special guest di Karl Lagerfeld hanno preso posto: da Julianne Moore a Kristen Stewart, passando per Vanessa Paradis, Anna Sophia Robb accompagnata da Lily Collins, Rita Ora e Lily Rose Depp. Un’entrata ad effetto la loro che non ha distolto l’attenzione dalla collezione presentata.
Lagerfeld ha ricordato l’importanza di label come Chanel, la sua storia, il suo stile, la sua eleganza che va al di là di qualunque tempo e spazio, rappresentata da squisiti completi gonna-giacca dallo squisito taglio sartoriale, alcuni in versione 3d. Giacche e cappotti di lana dalle spalle vistosamente larghe accompagnavano squisiti abitini nascosti. Un’eleganza composta, ricercata ma non abbagliante, che fa pensare più da un ready to wear di lusso che all’haute couture. Ma è nella seconda parte della collezione che Lagerfeld impressiona. Abiti ladylike e non solo per la sera accompagnati da stole di immacolate pellicce: strati di tulle rendono vaporose le gonne degli abiti, le piume ricoprono e ne impreziosiscono altri, trasparenze ed orli asimettrici rendono tutto più contemporaneo.
Quest’anno il posto d’onore spetta a Kendall Jenner, che soppianta la non troppo rimpianta Cara Delevingne: è lei la “sposa” che accompagna Lagerfeld nel gran finale, vestita in un abito doppio petto di raso bianco con pantaloni e un pizzico di tulle sulla schiena. E’ pur sempre una sposa.
Calano le luci, ma non è tutto finito, come se ci aspettasse qualcos’altro che non arriva. Fate il vostro gioco, signore.
Immagini: Vogue Uk
Comments by Cristina Izzo