Il Palazzo Madama di Torino, antica sede dei duca di Savoia, dal 26 Marzo, data di inaugurazione, è protagonista della mostra di cappelli femminili “Chapeau Madame! Cappelli di signore torinesi 1920-1970” espressione di stile ed eleganza delle signore del capoluogo piemontese.
In mostra ben ottanta copricapo dalle forme e colori più vari: classiche forme foderate in feltro, cappelli miseri confezionati con materiali di riciclo simboli della povertà degli anni della guerra, baschi degli anni Trenta, cloches degli anni Venti, cappelli impreziositi da piume multicolor degli uccelli o dai più delicati ed eleganti petali di fiori.
La mostra è stata allestita dal Liceo Artistico Musicale “A. Passoni” di Torino grazie alla collaborazione e donazione delle cittadine torinesi, da sempre provviste di cappelli dal gusto sofisticato ed impeccabile concordante con il trend modaiolo internazionale.
Il cappello, soprattutto nello scorso secolo, era un accessorio onnipresente nella vita quotidiana di ogni signora. In armonia con l’abito e i restanti accessori, nella maggior parte dei casi era l’oggetto atipico e bizzarro che destava maggior attenzione e clamore.
Ricostruire l’evoluzione dei tessuti, dei colori, dei particolari con cui venivano confezionati i cappelli del Novecento è senz’altro una chiave di lettura della storia, del pensiero e della femminilità di quegli anni. Non a caso delle coraggiose Suffragette ricordiamo i bizzarri copricapo, eccentrici protagonisti della gloriosa lotta femminista.
Le donne torinesi, d’altro canto, sono state sempre portavoce di gusto fine ed eleganza, al passo coi tempi e gli usi della moda europea soprattutto quella parigina.
Grandi fornitori di stile erano le modisterie di Vassallo e David e le imprese francesi di Caroline Reboux, collaboratrice di Worth per l’imperatrice Eugenia, Maria Guy, sua allieva, la Maison Lewis, in rue Royale.
Negli anni le modisterie torinesi d’eccellenza, come quelle di Cerrato, Maria Volpi, Chiusano e Rigo, Gina Faloppa, restarono in contatto con le più importanti e prestigiose imprese di Parigi quali Pierre Balmain, Christian Dior, Jean Barthet, Claude Saint Cyr.
La mostra dei cappelli è solo parte del progetto Storie di moda. I mestieri della moda a Torino 1860-1960. L’intera mostra è in realtà volta a raccogliere materiale e testimonianze, con l’aiuto dei cittadini torinesi e del pubblico, circa la storia e gli usi delle sartorie, modisterie e calzolerie in voga in quegli anni.
Fine ultimo del progetto è quello di creare un nuovo archivio da mettere a disposizione della comunità sulla piattaforma web di Palazzo Madama, per rievocare, ricordare e immortalare uno dei capitoli più ricchi e affascinanti della storia della moda italiana.
Immagini: Palazzo Madama Offical Facebook Page
Comments by Ivan Allegranti
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