Il 10 gennaio 2012 ha aperto i battenti, a Firenze, la più importante rassegna internazionale di moda maschile: Pitti Immagine, che ha visto centinaia di espositori, da tutto il mondo, mettere in mostra le loro collezioni con grande rigore, raffinatezza ed eleganza.
Incominciamo così a parlare dell’impeccabile Alberto Moretti per Arfango che non si è smentito nemmeno in questa rassegna fiorentina, presentandoci “Dream Shoe: un sogno ai tuoi piedi”. I modelli esposti erano belli, perchè, come sempre, l’artigianato ha avuto il ruolo dominante nella collezione che trasmette contemporaneamente sia l’idea di avanguardia sia quella di sofisticatezza. Ciò si vede bene nelle calzature” Vite d’oro” e “Voyeur Shoe”. L’abilità del signor Moretti consiste quindi nel saper reinterpretare( senza sbagliare un colpo) la nuova idea di lusso che si è formata nella società ovvero il saper mischiare la pregiatezza dei materiali e l’artigianalità con i grandi sentimenti umani; questa collezione, infatti, è ispirata anche al “gioco amoroso” che non per forza deve essere quello di una coppia innamorata, ma anche quello fra un direttore creativo e il suo futuro cliente.
Se Jimmy Choo, da un lato, ha preferito concentrarsi sul concetto di glamour e del fashion, proponendo così scarpe alla moda, di buona qualità e chic. Fratelli Rossetti, dall’altro, ripropone il classico mocassino Brera( il nome deriva appunto dal quartiere milanese sempre ricco di movimenti) in versione lucida. L’ispirazione di Jimmy Choo, per questo autunno inverno, è lo stile eclettico di Jimi Hendrix ed i materiali utilizzati sono di vario genere; apprezzabili, erano sia le sneakers in coccodrillo blu sia i mocassini leopardati verdi, una vera e propria raffinatezza per i frequentatori dei grandi salotti milanesi. Rossetti, invece, tramite l’esclusiva tecnica Fender, una lavorazione capace di far emergere il colore di fondo del pellame che dona una nuova lucentezza alla scarpa che sembra verniciata, ha reinterpretato, in maniera eccellente, la scarpa Brera. L’idea è buona e il successo per questo mocassino spero sia assicurato, perchè l’artigianalità utilizzata per i prodotti del marchio è notevole.
Ipirazione totalmente differente, invece, è stata quella di Alexander che ha incentrato tutta la propria collezione sulla leggerezza. La realizzazione di queste calzature leggere è stata ottenuta tramite l’abbinamento dello stile delle loro tomaie a dei nuovi fondi ultra leggeri e con un battistrada che garantisce la maggior aderenza possibile: ottimi propositi per questo marchio che, dal 2004 è diventato italiano.
Parlando di cappelli non si può non parlare di Borsalino che si è ispirato ai numeri intitolando la propria collezione “Borsalino da i numeri”. Tutto il sapere di questo marchio si è concentrato sulla perfezione che hanno i numeri, sull’eleganza che può circondare un numero e soprattutto sulla magia di questi. In collaborazione con l’artista Albanese Anila Rubiku, scoperta alla Biennale di Venezia, Borsalino ha dato vita a questa strana ma elegante collezione che riscopre la “proporzione aurea” del cappello grazie al numero e da questo prende vita la stessa vita fatta sia di emozioni sia di movimenti, il cappello, infatti” lo si prende con due dita, lo si ripone con delicatezza, lo si spazzola come se fosse un oggetto prezioso”(Anila Rubiku).
Ivan Allegranti
Tama Maria
12/02/2012 — 8:22 pm
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