Nell’ambito della rassegna cinematografica de “Le Giornate degli Autori” 2013, è stato attribuito il Premio alla Creatività a “Venezia salva”, per la regia di Serena Nono, prodotto da Giano e Rai Cinema, liberamente tratto dal dramma di Simon Weill.

Il film, nato grazie alla collaborazione con la Casa dell’ospitalità di Venezia e Mestre, rievoca il tentato sacco di Venezia del 1618, messo in atto dall’ambasciatore spagnolo alla vigilia della Festa della Sensa, lo sposalizio di Venezia con il mare, annettere la Serenissima al regno di Spagna. Al centro dcel film il dramma interiore di uno dei congiurati che tradisce i compagni in nome della bellezza salvando Venezia.

“Il tormento non è nell’azione, è interiore” ha affermato la regista ed il film “approccia un tema millenario e perciò sempre attuale: se riusciamo a confrontarci con la realtà possiamo rinunciare al sogno di potere e salvare la bellezza, anche delle relazioni.”

Nelle bellissime immagini, in bianco e nero, compaiono attori non professionisti, che parlano lingue diverse e vivono al margine della società e questo, sottolinea la Nono, è “anche un modo per dire che oggi in Italia ci sono tanti immigrati, e che rappresentano una bellezza da cogliere.”

Tra questi, nella parte di una cortigiana, anche Katharina Miroslawa, ex ballerina polacca, condannata nel 1993 per concorso morale nell’omicidio del suo amante, l’industriale di Parma Carlo Mazza.

Il titolo del film si presta ad una doppia lettura, Venezia va salvata e salvaguardata, ma nel contempo si riferisce anche al valore terapeutico della recitazione, il teatro può essere modo per uscire dalla depressione, può significare redenzione.