Grand Budapest Hotel, il film di Wes Anderson ha vinto il Golden Globe, il prestigioso premio dei Giornalisti stranieri, come miglior commedia.
Ambientato nei primi del Novecento, racconta le mirabolanti avventure di un portiere d’albergo, gran viveur, e del suo giovane assistente Zero Moustafa, che vengono coinvolti in sparatorie, fughe e colpi di scena, nel tentativo di impossessarsi dell’eredità di una nobildonna, già amante del portiere.
Cura dei dettagli, ironia, atmosfera sospesa ed accattivante, non manca nulla del marchio di questo regista statunitense, marchio così riconoscibile che il critico del quotidiano francese Liberation Didier Peron ha definito .wesandersiano.
“Il film è un viaggio nell’immaginazione di uno dei registi più creativi in circolazione” ha scritto il critico Renè Rodriguez sul Miami Herald e non si può dargli torto, la visione dell’ultimo lavoro di Wes Anderson è assoluto divertimento.
Immagine: Internazionale.it
Grand Hotel Budapest, the Wes Anderson film won a Golden Globe, the prestigious award from foreign journalists, as best comedy.
Set in the early twentieth century, the movie tells of the amazing adventures of a hotel porter, great viveur, and his young assistant Zero Moustafa, who are involved in shootings, escapes and twists in an attempt to take possession of the inheritance of a noblewoman, former lover of the goalkeeper.
Attention to detail, irony, a suspended and attractive atmosphere, nothing is missing the mark of this American director, a brand so recognizable that the critic of the French daily Liberation Didier Peron applauded Wes Anderson.
“The film is a journey in the imagination of one of the most creative in circulation” wrote the critic Rene Rodriguez on the Miami Herald and you can not blame him. The vision of the latest work from Wes Anderson is absolute fun.
Comments by Maria Eugenia Panzera