QUOTIDIANOMIME

Sarebbe un Pitti carico di emozioni, di speranze e di rigore.

Emozioni per l’atmosfera che si vive all’interno della Fortezza da Basso (sede storica della manifestazione) che ogni anno si trasforma e si adatta alle nuove esigenze dello stile maschile sempre più puntato alla riscoperta del piacere di vivere e di vestire. Si, perchè oramai la moda maschile non è più fatta di innovazioni del costume ma della creazione di nuovi sentimenti su ciò che si indossa e su come lo si indossa. La moda è attitude, gesti e modi di comportarsi che rendono qualcuno più (o meno) elegante degli altri. La moda è amore per se stessi che va mostrato.

Ma ora meno rispetto agli anni passati, poichè l’eccesso importato dai fashion bloggers ha ricondotto il mondo della moda sulla strada della semplicità. Il nuovo trend sarà il “non farsi vedere” e lo scivolare fra sfilate, showroom e presentazioni come se niente fosse guadagnandosi con fatica e serietà la stima dei colleghi, del grande pubblico e la propria.

Vorrei vedere e leggere negli occhi dei giovani talenti e degli artigiani italiani che presentano a Pitti la speranza in un futuro economico più solido che permetta ai più giovani di portare avanti i propri sogni ed ai sarti di continuare a creare abiti dalla manifattura sublime. La crisi ha giocato un ruolo importante negli ultimi anni e sarebbe bello rivedere quell’ardore ma soprattutto quell’orgoglio in coloro che creano il sogno italiano (il Made in Italy).

Ma la speranza ha a sua volta bisogno di rigore che non deve essere eccessivo ma abile a dare una giusta direzione al nuovo percorso che si sta accingendo a compiere la moda e, soprattutto, Pitti Immagine. Sarà il rigore lineare, austero ma pensato di Marni e Hood by Air a guidare (spero) questa prossima edizione che, oramai, in meno di 24 ore spegnerà le sue 87 candeline.

Questo è il Pitti che vorrei.

Immagine: Paperblog.it

 

It would be a Pitti full of emotions, hopes, and rigor.

Emotions for the atmosphere that you live in the Fortezza da Basso (the historical site of the event) every year and that is transformed and adapted to the new demands of masculine style, increasingly pointed to rediscover the pleasure of living and dressing. Yes, because now men’s fashion is no longer made of costume innovations, but in the creation of new feelings about what you wear and how you wear it. Fashion is attitude, gestures, and ways of behaving that make someone more (or less) elegant than the other. Fashion is self-love that gets shown.

But now that means less than in previous years, since the excess imported from fashion bloggers across the world of fashion is going toward the road of the simplicity. The new trend is the “be unseen” and slip between fashion shows, showrooms, and presentations as if it is nothing and earn with hard work and seriousness esteem of colleagues, the public, and our selves.

I would like to see and read into the eyes of young talents and of Italian artisans presenting at Pitti hope for a stronger economic future that will enable young people to pursue their dreams and to the tailors to continue to create clothes with outstanding craftsmanship. The economic crisis has played an important role in recent years, and it would be nice to see that ardor but above all that pride in those who create the Italian dream (Made in Italy).

But hope requires rigor that should not be excessive, but be able to give a right direction to the new path that you are preparing to make in fashion and, above all, Pitti Immagine. It will be the linear, austere but thought-out rigor of Marni and Hood by Air to drive (I hope) this next edition that now, in less than 24 hours puts out its 87 candles.

Image: Paperblog.it