Fabio Curto è il vincitore della terza edizione di “The Voice of Italy”. Nato ad Acri il 24 settembre 1987 è un cantautore e polistrumentista, nonché artista di strada.
Si trasferisce a Bologna nel 2007 per studiare Scienze Politiche e dopo la laurea si trova ad un bivio: scegliere se continuare a studiare criminologia o diventare un musicista a tutti gli effetti. Una decisione non semplice, quella di Fabio, che nel 2012 lascia tutto e parte in solitaria per un viaggio nell’Est Europa, un’esperienza che gli permette di crescere a livello umano e professionale.

Approda a “The Voice” nel 2015, interpretando sul palco il brano “Take me to the church” di Hozier, portandosi a casa il “poker d’assi” da parte dei giudici, preferendo il Team Fach, di Roby e Francesco Facchinetti.
I coach portano Fabio alla finale, battendo Roberta Carrese con il 72% dei voti.

L‘intervista con il vincitore dell’ultima edizione di The Voice si svolge per le vie del mercato di Bologna e tra una domanda e l’altra Fabio conduce tranquillamente il suo shopping..
Un’ambientazione insolita, che la dice lunga sulla singolarità del personaggio. Ciò che traspare è la sua semplicità, la sua spontaneità, al punto che viene da pensare “nulla di costruito, Fabio è fatto così.”

Certo, non gli manca quel tocco di presunzione, ma si parla di quella genuina, semplice che non nuoce a nessuno e che a dirla tutta può permettersi. D’altro canto, la buona notizia è che l’uomo del momento non ha ancora capito che con il suo look “grezzo” è automaticamente entrato a far parte della categoria più ambita del terzo millennio e preferita dalle donne: il Lambersexual, ovvero il taglialegna con la barba.
Primo indizio? La barba, volutamente e rigorosamente incolta, camicia e scarponi da montagna.

Origini calabresi, trasferito a Bologna, spesso in viaggio per l’Europa: ma chi è veramente Fabio Curto?
Partiamo dalle mie influenze musicali, numerose e tra loro diverse, questo perchè da bambino mio padre mi faceva ascoltare un sacco di musica, prima di capire che avessi il cosiddetto orecchio da musicista.
A quel punto non ha voluto insegnarmi più niente, per il terrore che diventassi un musicista e quando devi fare tutto da solo, diventi molto abile. E’ il motivo per cui, iniziando già a 5 anni, durante il mio percorso musicale ho imparato a suonare molteplici strumenti: il basso, l’armonica a bocca, la chitarra.
Dai 18 ai 21 anni ho suonato il basso per un gruppo black metal, dove mi son praticamente rovinato le corde vocali, dando vita al mio timbro graffiato…no in realtà è merito di una cisti congenita, me la porto dietro sin dalla nascita…(ride)
Dopodiché ho cambiato direzione, lanciandomi completamente nel panorama balcanico e lì a 22 anni ho cominciato a suonare il violino, vincendo una sfida contro tutti coloro che mi dicevano che non ce l’avrei mai fatta, in una band chiamata “L’Avanguardia”.
Con questo gruppo ho cominciato a girare l’Europa, abbiam comprato un furgone e da lì iniziato a suonare nelle piazze del continente, irrompendo addirittura nel silenzio tombale del nord Europa.
La scelta di suonare per strada non è stata facile, in primis perchè non ti arricchisce e bisogna inventarsi ogni giorno qualcosa di diverso per poter vivere decentemente e di sacrifici ne sono stati fatti davvero tanti, ma le soddisfazioni ricevute successivamente sono impagabili.

Raccontaci un aneddoto positivo e negativo della tua vita in generale
Scusa Rossella..mi son distratto a guardare una maglietta…
Allora un episodio negativo è stato il momento in cui mi hanno chiamato da “The Voice”, ti spiego perchè. L’anno scorso ho avuto modo di conoscere e approfondire il mondo della televisione e quello che riuscivo ad avvertire era solo l’antimusica, con tutte le telecamere puntate addosso non riuscivo a dare il massimo e quindi quando mi hanno chiamato mi son sentito malissimo.
Quello bello è che poi “The Voice” l’ho vinto..non so come ma l’ho vinto!!

Ti aspettavi la vittoria?
Mah diciamo che ad un certo punto del programma ho realizzato di potercela fare.
Quest’anno ci sono stati artisti meravigliosi, con delle voci bellissime, alcuni di loro mi hanno fatto davvero emozionare. Per contro però, non ho mai avuto veramente la pelle d’oca, sarà dovuto sicuramente al mio gusto personale, e come me anche tutti coloro che mi hanno votato hanno preferito la mia voce ad altre magari più tecniche e pulite.

La tua più grande delusione? E conquista?
La mia più grande conquista è stata indubbiamente il coraggio che ho dimostrato a me stesso, andando avanti senza mai fermarmi e soprattutto senza alcun sotterfugio..e poi il calore della gente, che ha continuato a scrivermi da tutta Italia e non solo, addirittura dal Messico; gente che magari mi aveva sentito suonare in chissà quale città dell’Europa..è stata davvero un’emozione fortissima.
In questo momento non mi sento realmente deluso da qualcosa, ammetto che ci sono state tante piccole delusioni, a volte da parte dei miei compagni di viaggio di The Voice, a volte da persone esterne, ma sicuramente piccole pressioni dovute al contesto, è sufficiente una giornata piena e stressante a far saltare i nervi e spesso venivo frainteso..questo ha portato a piccole delusioni, ma nulla che mi abbia in qualche modo ferito.

Progetti futuri e aspettative?
Stiamo per incidere i prossimi singoli (tra cui “L’ultimo esame”), che usciranno a luglio nel disco di The Voice e poi ad ottobre comincerà la collaborazione con la Universal.
E poi c’è Sanremo..diciamo che più che un’aspettativa sarebbe un sogno e un grande traguardo.

Domanda per le tue ammiratrici: Fabio Curto ha trovato l’amore?
Ahahhahaha mia cara amica io sono sempre innamorato, questa mattina mi sarò innamorato almeno dieci volte ma tra l’innamoramento e il coinvolgimento scorre un intero oceano.
Al momento non sono fidanzato ma non sono neanche in cerca di una relazione, non potrei garantire la mia presenza, sarebbe ipocrita e difficile.
Comunque non ho preferenze, le donne sono belle tutte..forse sull’abbigliamento non abbino determinati colori, ma con le donne è diverso.

In tema di abbigliamento..qual è il look di Fabio Curto?
Direi al momento etnico, quando arriva l’estate col caldo assumo un aspetto un po’ peruviano.
Mi piacciono molto i colori di terra, tessuti che ricordano il grezzo e che potrebbero richiamare tutto un mondo antico, ma poi anche jeans e maglietta con cinturone è perfetto, io col rock ci sono cresciuto quindi..

Termina così l’intervista a Fabio Curto, che si conclude con la sua “idea” di stile “Look etnico in estate perchè fa caldo”???? Caro Fabio, qui tocca intervenire: ecco la nostra proposta per Fabio Curto e per un look che si adatti alle temperature estive.

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