Nel mondo della moda, il plagio, la truffa e tutto ciò che è parente dell’inganno non trovano posto. Così non si può perdere chi inganna i propri clienti con promesse fasulle o abbindolandoli. Questo è ciò che sta accadendo nella battaglia legale tra Costco e Michael Kors.
Qualche mese fa, esattamente per la festa della mamma, il 16 aprile, dalla Costco è partita una mail indirizzata a suoi clienti in cui venivano proposte borse dei designers più famosi alla “modica” cifra 99.99 $. Nella suddetta mail, inoltre, anche al testo promozionale, era raffigurata una delle borse dello stilista newyorkese, con tanto di logo ‘MK’.
E lo scandalo sta proprio qui, perchè Costco non è rivenditore autorizzato dei prodotti Michael Kors, e dopo questo episodio non lo sarà nemmeno in futuro. Pare che lo stilista abbia inviato 19 suoi delegati per controllare se nei negozi di questa catena ci fossero suoi prodotti, ma non si è riusciti a trovare la prova che le borse MK fossero vendute lì in saldo, come annunciato dalla famosa mail.
C’è da dire che Costco non è nuovo a casi simili: marchi come Omega, Yves Saint Laurent e Tiffany, hanno citato in giudizio questa catena di negozi. Ma si sa, trarre in inganno i clienti non ha mai giovato nessuno e trarre in inganno un designer può essere ancora più pericoloso.
Cristina Izzo
Comments by Ivan Allegranti
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