Sembra che le nuove generazioni siano ossessionate da due cose: dalla necessità di non dimenticare neanche un secondo di vita vissuta e dalla passione per il vintage.
Così su tutti i social network impazzano foto che documentano pasti, vacanze, feste, momenti di gioia, di delusione o tedio esistenziale. Frammenti di vita accuratamente selezionati e attentamente abbelliti da filtri, fasci di luce e ombreggiature, insomma da quel tocco di artificiosità che riesce a rendere tutto più reale.
Ma quello che non tutti sanno è che gli effetti con cui modifichiamo le nostre istantanee non sono prerogativa di smartphone e tablet, ma, in realtà, riproducono le caratteristiche di divertentissime toy cameras analogiche, che dagli anni ’90 ad oggi sono diventate l’accessorio a cui nessun globetrotter potrebbe rinunciare.
Chi pensa che la fotografia su rullino sia morta si sbaglia di grosso, a dimostrarlo un movimento di giovani artisti, che con al collo le loro macchine fotografiche e al grido di “non pensare scatta”, vanno in giro ad immortalare il mondo.
Il movimento in questione si chiama Lomografia e nasce dallo spirito imprenditoriale di un gruppo di giovani ragazzi austriaci, che agli inizi degli anni ’90 si trovavano in vacanza a Praga.
Girovagando per i mercatini, rimasero affascinati da un curioso oggetto la LOMO C-A, una piccola e stravagante macchina fotografica sovietica , con la quale decisero, così per gioco, di immortalare il loro soggiorno nella città.
Le foto che svilupparono furono una gradita sorpresa, l’esplosione di colori, le irriverenti imperfezioni, i graffi di luce, rendevano ogni immagine dinamica, giovane e visionaria. Sulla pellicola non rimaneva impressionata la banalità del reale bensì una sorta di viaggio onirico.
Le toy cameras che costituiscono l’arsenale lomografico sono diverse, ognuna promette effetti particolari, formati originali, ma soprattutto tanto, tanto divertimento!
Tra i modelli più venduti su Lomograhy.com ci sono la storica LOMO C-A + Russian Lens, che ricrea un autentico Lomo style, le nostalgiche Diana+ e Diana Mini and Flash per ottenere un formato quadrato, tonalità bruciate e sovraesposizioni in pieno stile anni ’60, l’irriverente Fisheye perfetta per i primi piani, la LomoKino per divertirsi a girare mini film in 35mm, e La Sardina, colorata, simpaticissima e molto pratica, perfetta per chi vuole iniziare ad avvicinarsi a questo tipo di fotografia.
Quello della Lomografia è un vero e proprio fenomeno sociale, che racchiude in sè tutti i simboli della giovane cultura mitteleuropea, la voglia di giocare con l’arte e di non prendersi troppo sul serio.
Oltre al sito ufficiale, da cui è possibile acquistare questi oggetti di culto, gli accessori e i rullini, esistono in tutto 30 Lomography Grafic Store sparsi per il mondo, diventati negli anni, mete imprescindibili di ogni buon hipster.
Ogni foto scattata con una di queste macchine sarà un’esperienza indimenticabile. L’unica regola che dovrete ricordare è: non porre limiti alla propria fantasia tenendo presente che non esistono foto più o meno buone, ma solo foto più o meno lomografiche!
Foto protette da Creative Commons: da flickr, via flickr e Google Images
Foto 1: Lomography, Yukiko Matsuoka ;Foto 2: Fisheye cat, Jase The Bass; Foto 3: Lomography, Jirka Matousek, Foto 4: Ucinz.
Lucia Abbate
Comments by Ivan Allegranti
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