Mentre il mondo e il gusto si orienta su tendenze brit, la settimana della moda londinese apre i battenti, collezioni pirotecniche che gridano avanguardia e intendono proporsi come icona vera di stile. Poca innovazione e monotona conferma di trend già affermati, la banalità condita di superbia calca le passerelle delle prime giornate di moda uomo.

Sofisticati giochi di volumi e sovrapposizioni sulla passerella di Astrid Andersen, citazioni sportive rilette con la delicatezza delle sete cinesi, capo must le vestaglie che arrivano al ginocchio.

Agape Mdumulla e Sam Cotton portano sulle passerelle londinesi una collezione dinamica giocata su forme over, fluida e cangiante come la grana dei tessuti che fanno da scheletro alla collezione. Tessuti stropicciati, righe e un delirio utility segnano una tra le collezioni che meglio si fanno riconoscere per pulizia e rigore formale.

Tagli metropolitani per la collezione presentata da Lou Dalton, dinamica e fresca si manifesta con una sequenza preziosa di color block, audaci trasparenze e stampe maxi. La materia si plasma per raccontare un nuovo concetto di sartoria destrutturato contaminato da una vocazione sportiva.

Da Sibling un gusto preppy si impossessa dello show, forme smilze e asciutte indagano i “tipi” dei college americani. Come in una series, il secchione, lo sportivo e il disincantato, attraversano la passerella senza troppe cerimonie. Un corredo prezioso di lavorazioni diventa l’animo di ogni uscita, maglia, cotone, tessuti traslucidi e persino paillettes sulle uniformi di due improbabili cherleaders.

Maestro indiscusso nel campo delle nuove tendenze Topman design, stupisce con un cacofonico carosello in salsa seventy, proporzioni volutamente sbagliate e scarpe di tela ci fanno assaporare la misura del gusto che si affermerà nella prossima primavera.

Rielabora il lutto per il padre sulla passerella Nasir Mazhar, il nero è la cromia che racconta meglio come riempire un vuoto. Tagli aggressivi, dettagli palesemente militari e un’overdose di mascolinità sfrontata. Tappa fondamentale di un percorso di crescita che conferma il designer come il garante di una vera innovazione.

Si indaga l’artigianale, il tattile, persino il selvaggio da Coach. Ritmi di tamburi e stampe animalier pronti a conquistare la giungla di cemento. Un irriverente safari per le strade della città affascina con un ideale di uomo che si copre di patchwork di pellami. Focus on borse e ciabatte che si propongono come promessa di stile.

Prime impressioni da una Londra che fatica a mantenere il proprio ruolo.

 

Immagini: Courtesy of Press Office