Nella tavolozza delle sfilate di London Week SS 2014 immancabili il bianco e il nero per un intramontabile tocco di eleganza.
Questa bicromia ha caratterizzato in particolar modo la collezione di Jean-Pierre Braganza. Una collezione in bianco e nero con stampe floreali astratte, pantaloni a vita bassa, orli asimmetrici e sagome dalle morbide forme.
Nelle tavolozze degli stilisti anche i colori pastello come il rosa, il fucsia nonché il blu in tutte le tonalità e sfumature.
Moschino Cheap and Chic ci ha donato un tocco sbarazzino con la sua collezione in rosa.
Mulberry ha presentato una sobria collezione ispirata agli 60′, caratterizzata da tenui stampe floreali, abiti di seta con lustrini in un perfetto stile inglese che abbraccia sia la città che le classiche campagne e giardini.
Le stampe floreali decorano anche cappotti e pochette. Colori luminosi e tanto bianco con pennellate di arancio.Interessante l’alternanza di pelle e tessuto.
Temperley London, azienda specializzata in abiti da sera, da cerimonia e da cocktail ha scelto tutte le tonalità del rosa, dalle nuance più lievi a quelle più cariche come il fucsia. Non mancano abiti tortora, grigi e neri, lavanda. Il tutto all’insegna della levità e del bon ton.
Mary Katrantzou ha ravvivato la passerella con una collezione caratterizzata dalle sue famose stampe ipercolorate e stilizzate. Le stampe astratte sono impreziosite da una serie di dettagli sugli abiti da cocktail: volant, nastri e cristalli Swarovski si mescolano in un fantasmagorico gioco cromatico.
Matthew Williamson haoptato per colori vivaci come l’arancio, a cui si alternano i rossi, il verde acido. Non mancano il bianco e l’argento.
Antonio Berardi ci ha regalato una formidabile eleganza fatta di morbide silhouette, gonne con strascico aperte davanti e trasparenze dalle tonalità del rosa antico, rosso, argento e nero. Ma accanto all’eleganza non manca un pizzico di aggressività con la comparsa di stampe leopardate.
Gli abiti di Marios Schwab, invece, sono asciutti e molto “perbene” salvo sorprendere con aperture a sorpresa e pennellate di colore. Anche gli abiti da sera avvolgono con raffinatezza tutta la silhouette
Petali danzanti, piume, decorazioni in organza sono i protagonisti della collezione di Erdem. L’accostamento tra organza e tessuti consistenti offrono allo sguardo un senso di novità. I bomber sono resi preziosi da maniche trasparenti. Domina il bianco e il nero.
Una collezione in nome dei fiori è quella di Christopher Kane. Ogni abito è caratterizzato da applicazioni floreali e dall’espressione “Flower”. Intento di Kane: legare la figura femminile ai fiori, toccando anche il tema della loro capacità riproduttiva. Oltre ai petali, Christopher Kane, usa il motivo della freccia, simbolo della fotosintesi clorofilliana.
Vivienne Westwood Red Label ha affrontato, come di consueto, le problematiche climatiche del pianeta. La presentazione si è aperta con uno spettacolo malinconico di Lily Cole, capigliatura selvaggia e truccata di bianco, che ha interpretato un passo della fiaba “Scarpette rosse” di Hans Christian Andersen.
Le modelle, anche loro truccate come Lily Cole, avevano uno sguardo definito poi da Westwood come quello di “un animale intrappolato nelle luci e che cerca di scappare”.
Quanto agli abiti, la stilista ha lanciato un’appello alla sostenibilità:comprare di meno e far durare più a lungo gli abiti . Stampe erano floreali su tute morbide di seta, legate alle ginocchia con sciarpe; pantaloni a vita alta, pantaloncini e camicie di cotone a righe.
Tutti out-fit senza tempo in grigio, azzurro, rosso, crema e giallo.
Una donna dev’essere sempre elegante e lo stilista Christopher Raeburn ci sorprende con una linea decisamente sportiva, costituita da eleganti tute da jogging e abiti camicia rosa, jeans e caramello.
A presentare una donna più mascolina ci ha pensato Paul Smith con giacche ad un solo bottone e pantaloni fluidi con risvolto. Camicie trasparenti e multicolori sulle tinte del blu e del giallo con fantasie di gigli oro. Immancabile il classico cappello come accessorio, un connubio tra una quotidiana giornata lavorativa e una soleggiata giornata di vacanza.
Anche la donna di Jonathan Saunders possiede un po’ di mascolinità con out-fit composti da pantaloncini alle ginocchia, pantaloni morbidi, camicie con stampe floreali, bomber di raso e occhialini colorati.
Non è mancato il richiamo agli anni ’50 ed all’Oriente da L’wren Scott con fluttuanti kimono, maniche aperte e vistosi spacchi. Tutti gli abiti sono accompagnati da cinture obi che spesso la fanno da protagoniste.
David Koma, invece, si è ispirato all’antica arte marziale kyudo con orli asimmetrici con un ventaglio cromatico sui toni del blu, mostrando una donna forte e potente. Una donna combattente.
Immagini: style.com
Comments by Ivan Allegranti
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