Incomincia con la “logomania” la sfilata parigina, primavera estate 2014, Louis Vuitton. Come affermano i rumors, questa è l’ultima sotto la guida di Marc Jacobs.

Il filo conduttore è il richiamo di Jacobs alle “donne che mi hanno ispirato ed al loro lato da showgirl… Estroverso o esoterico, sono figure che mantengono vitale il loro linguaggio visivo” afferma il comunicato stampa ufficiale (via Instagram Bryanboy).

La collezione è  così dedicata “to the showgirl in all of us”.

Il colore dominante proposto da Vuitton per l’estate 2014 è il nero, staccato ogni tanto dal denim e dal panna.

Le modelle sono androgine ed un po’ punk, in fatto di trucco e pettinatura. A fare da contrappunto gli abiti, audaci ma romantici e dallo spirito noir allo stesso tempo.

I leggins e le gonne sono ricoperti dalla scritta “Louis Vuitton”, mentre le giacche e i capi da sera sono un tripudio di ricami.

Lo scopo? Mostrare l’enorme artigianalità dell’atelier Louis Vuitton e sfatare il mito che il brand sia esclusivamente basato sugli accessori.

Poche le borse presentate in collezione e quelle che si vedono sono in coccodrillo oppure piene di rare lavorazioni. L’accessorio è indispensabile per una donna, ma questo deve essere di estrema qualità, prezioso ed unico.

Probabilmente finisce così, dopo 16 anni, con un’allure malinconica, l’era Marc Jacobs che tanto ha dato alla Maison francese.

Forse è giunto per la griffe il momento di ricreare e di ripartire con una nuova immagine, basata sul culto dell’esclusività e non più della quantità.

La celebrità del marchio oramai ha raggiunto le stelle, sarebbe auspicabile puntare alto e mostrare al pubblico ciò di cui Louis Vuitton è davvero capace: creare, come in questa collezione, sogni e stupore inaspettati.

Immagini: style.com